Confitarma, Mattioli: Nazionalità e composizione equipaggi, no a irrigidimenti

Roma,  Assemblea in sessione privata di Confitarma, la Confederazione Italiana Armatori, durante la quale si è proceduto all’approvazione del bilancio e della Relazione annuale sull’anno 2017. A presiedere la riunione Mario Mattioli: Oggi la flotta di bandiera italiana è tra le principali al mondoha affermato il presidente di Confitarma, Mario Mattioli–  con 16,3 milioni di tonnellate di stazza e posizioni di leadership o di assoluto rilievo nei settori più sofisticati quali unità ro-ro, navi da crociera, navi per prodotti chimici. Grazie agli oltre 30 miliardi di euro investiti negli ultimi 10 anni dagli armatori italiani, la flotta è cresciuta in quantità e migliorata in qualità e nel panorama mondiale è una delle più giovani e moderne”.
Ieri è stata celebrata la Giornata mondiale del marittimo – ha aggiunto il presidente di Confitarma e gli armatori italiani esprimono apprezzamento e gratitudine per la Gente di mare, consci del fatto che la risorsa umana è il fattore determinante per un trasporto sicuro ed efficace”. “Da anni stiamo investendo nella formazione di personale qualificato e specializzato, dei professionisti del futuro, offrendo posti di lavoro e percorsi di carriera promettenti a bordo, a terra e dando opportunità di occupazione non solo negli altri comparti del cluster marittimo ma anche all’estero. Tutto ciò potendo contare su un livello di formazione del personale marittimo molto elevato”.

All’incontro intitolato “Il Registro Internazionale: 20 anni di straordinaria attualità”, oltre ai Past President Nicola Coccia, Paolo d’Amico ed Emanuele Grimaldi, a tutti i presidenti delle Commissioni confederali, Carlo Cameli, Angelo D’Amato, Guido Grimaldi, Beniamino Maltese e Lorenzo Matacena, sono intervenuti gli armatori Giuseppe e Michele Bottiglieri e i rappresentanti del Gruppo Fagioli, Vincenzo Petrone presidente Assonave, Luigi Robba direttore generale di Assiterminal, nonché gli ex direttori generali di Confitarma Giuseppe Perasso e Gennaro Fiore.È grazie a persone come voi, senza dimenticare i Past President Paolo Clerici, Aldo Grimaldi e Giovanni Montanari che oggi non hanno potuto essere qui con noi – ha affermato Mattioli – e nel solco del pensiero dell’indimenticabile Antonio d’Amico, che oggi siamo quello siamo”.

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Mattioli ha ribadito che l’armamento italiano deve affrontare molte sfide e potrà farlo solo se la flotta potrà continuare ad essere competitiva. Sfide come il rinnovo del CCNL, la promozione di una formazione di qualità, nonché le nuove misure di tipo, che condizionano fortemente l’impostazione della politica marittima. La competitività è anche alla base del confronto tra armatori e stakeholder finanziari. Per non parlare dell’esigenza di semplificazione delle norme e delle procedure burocratiche che incidono sulla nostra competitività.
Sono poche le organizzazioni di categoria che possono vantare, come la Confederazione Italiana Armatori, 117 anni di età nel corso dei quali la priorità è sempre stata la tutela degli interessi marittimi nazionali, fronteggiando e vincendo ogni sfida ha aggiunto Mario Mattioli – a storia ha dimostrato che le sfide si vincono se si è uniti. Per questo continueremo a lavorare per essere sempre il punto di riferimento, in Italia e all’estero, dell’intero cluster marittimo, nazionale e internazionale.

L’Amm.Isp. Capo Giovanni Pettorino, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Confitarma Confitarma, Mattioli: Nazionalità e composizione equipaggi, no a irrigidimentiha ribadito la vicinanza all’armamento italiano ricordando il suo straordinario sforzo nel salvataggio di migliaia di vite umane che non ha precedenti nella storia della marina mercantile e affermando il suo appoggio affinché gli equipaggi della marina mercantile italiana siano insisgniti della Medaglia d’oro al valore della Marina. Inoltre, l’Amm. Pettorino ha ricordato la stretta sinergia che lega gli armatori alle Capitanerie di porto ed il ruolo di queste ultime affinché le navi italiani continuino a mantenere il loro primato di qualità nel mondo.

Mauro Coletta è intervenuto ad illustrare come intende condurre il suo incarico di Direttore generale MIT, per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne, ha sottolineato l’esigenza di rendere più snelle molte procedure che rallentano fortemente l’attività dell’Amministrazione e che allontanano sempre più la possibilità di realizzare progetti per adeguare le nostre infrastrutture all’evoluzione della navigazione marittima. Mauro Coletta ha poi voluto sottolineare con forza l’ottimo rapporto con il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto con il quale la sua Direzione collabora in stretta sinergia nell’interesse nazionale.imento di Scienze Giuridiche, si è soffermato sulle linee guida europee che dal 1997 sono state alla base del rilancio delle flotte dei Paesi membri dell’Ue ed alle quali anche l’Italia si è ispirata, rispettandone in pieno i dettami ed ha rilevato che non bisogna mai perdere di vista l’obiettivo di fondo che ha dato origine alla legge 30 del 1998, cioè garantire alle navi italiane di poter competere con navi iscritte in altri registri altrimenti si rischia di perdere il motivo stesso per cui il Registro Internazionale è stato istituito.

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Concludendo Mattioli  ha affermato che l’incontro è l’occasione per ribadire alcune preoccupazioni che scaturiscono da numerose e disordinate iniziative mediatiche – “che oserei definire anche un po’ maliziose – che, prendendo strumentalmente spunto da preoccupazioni di natura occupazionale, rischiano di compromettere le basi dello sviluppo della nostra flotta“. “Come presidente di Confitarma non sono alla ricerca di consensi ma per riconoscere e celebrare il successo di tutti noi e di tutti voi. Per questo ho il dovere di dire che un irrigidimento della composizione degli equipaggi in termini di nazionalità, pur con apparenti benefici conseguenti soprattutto per la media e bassa forza, in realtà appesantirebbero il gap competitivo già esistente tra la nostra e le altre bandiere comunitarie, spingendo il nostro naviglio all’estero. Pertanto, ci raccomandiamo con gli alti rappresentanti dell’amministrazione di monitorare le future iniziative che potrebbero incanalarsi nella prossima manovra finanziaria al fine di scongiurare un tale esiziale pericolo”.
In conclusione il presidente Mattioli ha annunciato che insieme al prof Margelletti, “abbiamo pensato di creare un Think tank del mare nell’ambito del quale elaborare proposte per un ulteriore sviluppo della flotta mercantile e di tutto il cluster marittimo italiano che ruota intorno ad essa, con l’auspicio che possa nascere in tempi brevi una “governance del mare”.

 

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