Decreto Genova e Terzo Valico potrebbero essere i simboli della ripresa nazionale

Ponte Morandi
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di Elvio Bordignon

ROMA – La Liguria in questi giorni è al centro dell’attenzione nazionale in quanto si sta attendendo l’approvazione del decreto Genova dal Quirinale e notizie sul proseguimento dell’opera del Terzo valico, elementi che possono  diventare un simbolo della ripresa nazionale. Cosa cambierà? Innanzitutto non verranno favorite delle mere nazionalizzazioni, ma verranno studiate delle vie di mezzo (per esempio prendendo spunto dal modello anglosassone) dove il tema centrale sarà da una parte non mettere più lo Stato in condizioni di non poter esercitare il proprio potere di controllo – come purtroppo accade nelle concessioni autostradali – e dall’altra obbligare i concessionari privati ad avere maggiore coscienza in quanto gestori di infrastrutture pubbliche.

A questo si va ad aggiungere anche un nodo spinoso per le infrastrutture che è “l’impossibilità di decidere come si costruisce o ricostruisce un ponte senza chiedere deroghe all’Unione Europea”. Questo, a detta del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, intervenuto sull’argomento nell’ambito della manifestazione Naples Shipping Week, “continua a provocare lungaggini dovute per lo più alle burocrazie italiana ed europea. Lungaggini che non sono più compatibili con un mondo che chiede risposte sempre più rapide. In proposito, se si riuscisse a superare questo empasse la Liguria potrebbe diventare un nuovo e grande laboratorio per le grandi opere grazie soprattutto a una catena logistica che mira a diventare ancora più competitiva nei confronti di quella nord europea.

Il decreto Genova e il Terzo valico risultano pertanto fondamentali per lo sviluppo sia della Liguria che dell’Italia intera. Per il decreto siamo ormai alle battute finali in quanto dovrebbe vedere la luce entro una settimana dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, mentre per il terzo valico i fondi del quinto lotto sono già stati approvati ma sono stati bloccati dal vertice del dicastero delle Infrastrutture e ora si attendono riscontri in merito o quanto meno delle spiegazioni. Il Terzo valico dei Giovi (ferrovia Tortona/Novi Ligure-Genova) consentirebbe di creare un collegamento veloce con l’Europa centrale per il trasporto delle merci che transitano giornalmente dal porto ligure. Infine, gli occhi sono puntati anche sulla Gronda, opera che doveva essere eseguita già da alcuni decenni. Questa sta offrendo lo spunto al viceministro Rixi per calendarizzare le opere più importanti e rapide sul territorio nazionale onde evitare pregiudizi e sovrapposizione di problemi nonché lanciare entro l’anno un piano di cento opere sulla rete Anas che coinvolga tutte le regioni italiane. Opere su viadotti stradali o ferroviari limitati al traffico e mai eseguite dai governi precedenti.

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