Bruxelles: Sicurezza della navigazione in UE, il pilota di porto professionalità insostituibile

L’UNIONE PILOTI INCONTRA IL PARLAMENTO EUROPEO.

BRUXELLES – I piloti dei porti  rappresentano una professionalità insostituibile per garantire la sicurezza della navigazione in Europa. Questo in estrema sintesi la proposta UE che va a inserirsi come modifica alla Direttiva 2008/106/CE in discussione presso la Commissione EMPL. La proposta di tutela della categoria dei piloti dei porti, verrà avanzata dall’Unione Piloti al presidente della Commissione Trasporti – Commissario Violeta Bulk, tramite interrogazione scritta.

Questo tema è stato al centro di dibattiti e incontri a Bruxelles, tra la delegazione dell’Unione Piloti, composta dal presidente Vincenzo Bellomo, dal vice presidente Marco Ragusa e dal segretario Ciro Romano, accompagnati dall’avvocato marittimista Paolo Malaguti (Studio Legale Malaguti & Partners) con il vicepresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, nonché con alcuni Europarlamentari della Commissione Trasporti e Turismo (TRAN) On.le Isabella De Monte ed On.le Daniela Aiuto, con gli Europarlamentari della Commissione lavoro ed affari sociali (EMPL), On.le Mara Bizzotto ed On.le Brando Benifei, con l’Europarlamentare della Commissione per il Mercato Interno (IMCO) e Vicepresidente del PPE, On.le Lara Comi, nonché con gli Europarlamentari Raffaele Fitto (Commissione CONT), Remo Sernagiotto (Commissione PECH), e David Borrelli (Commissione ITRE). 

“Ciclicamente ad ogni cambio di Commissione Europea taluni Paesi spinti dal vento della liberalizzazione tentano di barattare la sicurezza del porto con la liberalizzazione del servizio tecnico nautico del pilotaggio trascurando che ad oggi rappresenta un punto insostituibile della sicurezza della navigazione”. Ha sottolineato Bellomo  ai vertici del Parlamento Europeo e della Commissione Trasporti.
In merito alle proposte di modifica della Direttiva 2008/106/CE attualmente in discussione nelle Commissioni EMPL e TRAN Da parte di Romano è stato fatto la necessità di  “ tutelare il lavoro dei marittimi italiani ed europei, in primis, prevedendo strumenti per contingentare l’imbarco di marittimi provenienti da Paesi terzi, nonché ostacolare la volontà di alcuni armatori che perseguono lo scopo di agevolare l’imbarco di marittimi non europei ritenendolo (a torto) economicamente più appetibile”.

Nel corso degli incontri si è poi avuto modo di affrontare anche il delicato tema della geopolitica del mare ed a tal proposito l’avvocato Malaguti ha sottolineato “la necessità che l’ingente investimento da parte della Cina di infrastrutture portuali europee sensibili, quali il porto del Pireo, piuttosto che di diverse infrastrutture ferroviarie nei Balcani (Serbia, Croazia, Macedonia, Grecia) debba essere costantemente attenzionata per la tutela dei flussi globali di scambio, ed, ancor prima, per la sicurezza dei traffici europei e non”. 

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