Sea Watch 3, Conte: Salvataggio in acque internazionali, il caso appartiene all’Olanda – l’Italia si rivolge alla Corte europea

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Il governo interviene sul caso Sea Watch 3: “abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della Guarda Costiera e una della Guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire”

ROMA – Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è intervenuto ieri sera alle 20,45 con una nota sul caso della nave Sea Watch 3 che si trova adesso al largo di Siracusa  e con a bordo 47 migranti.  “L’Italia ritiene che la giurisdizione, nel caso di specie, appartenga all’Olanda,” – si legge nella nota di Palazzo Chigi “in quanto paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali. Pertanto informa il premier nella nota che oggi “l’Italia depositerà una memoria davanti alla Corte, con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva. In altri termini, affermerà che non è l’Italia a dover rispondere di questo caso, alla luce del diritto nazionale e internazionale.

Si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo.
In ogni caso già da ora l’Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda.

Nel frattempo, abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della Guarda Costiera e una della Guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire.
Abbiamo già fornito e siamo disponibili a fornire generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento ci è stato comunicato che a bordo è presente un team medico di fiducia.
Rimane un quesito finale: l’obiettivo dell’azione della Sea Watch era salvare i naufraghi e offrire loro un pronto riparo nel primo porto sicuro (Tunisia) oppure creare un caso internazionale richiamando l’attenzione dei mass media?

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