ROMA – Procede a colpi di dossier lo scontro del governo tra Lega e M5S sull’argomento in questo momento più caldo la Tav Torino-Lione. Da una parte il Mit e il ministro Danilo Toninelli contestano i «grossolani errori» che sarebbero contenuti nella contro analisi firmata Lega, ancora nelle mani del vice premier Matteo Salvini, ma già trapelata sulla stampa nazionale. L’analisi firmata da alcuni docenti della Bocconi, mette in evidenza i costi dell’abbandono del progetto TAV, 24 miliardi tondi tondi di costi diretti e indiretti che graverebbero sul nostro paese.
Dall’altro lato il documento di analisi costi-benefici, custodito dal ministro Toninelli, ovvero il report sull’opera Tav, firmato dal team di economisti guidati da Marco Ponti e, che dal 9 gennaio è stato consegnato, ma sul quale ancora è TOP SECRET. Ma del quale tuttavia è ben chiara la tesi “STOP TAV“, il dossier è in attesa del parere della Francia con la quale la prosecuzione dell’opera deve essere condivisa: «poiché si tratta di un trattato internazionale italo-francese, – spiega Toninelli – pertanto «sarà condivisa» con la ministra francese e la commissaria Ue.
Ma il report della Lega, secondo le fonti del ministero e le dichiarazioni di Toninelli, sarebbe basato su «grossolani errori». Primo tra tutti il costo del tunnel di base: «Stando alle fonti di stampa, si cita ancora una cifra di 8,6 miliardi, quando è risaputo che il Cipe ha aggiornato il costo a 9,6 miliardi da spendere su 11 miliardi totali della tratta transfrontaliera». Secondo errore: «non si capisce come il segmento francese possa costare, secondo questo documento, soltanto 5,5 miliardi, quando sappiamo che già nel 2011 esso valeva 7,7 miliardi e oggi andrebbe attualizzato. A meno di non ammettere che anche la Francia stia disinvestendo sulla tratta di propria competenza. Peraltro è vero che la Francia ha deciso di rimandare la gran parte del proprio impegno finanziario per molti anni. Ecco perché il costo complessivo è pari o addirittura superiore a 20 miliardi, a differenza di quanto si ritiene nel dossier della Lega»