INTERVISTA/Alessandro Onorato: Porti e armatori, sfide presenti e future

Gruppo Onorato - Moby

Parla l’armatore Alessandro Onorato:  La portualità italiana oggi “regge alle sfide anche grazie, alla posizione geografica”. Ma in futuro saranno necessari  porti “adeguati agli standard internazionali” per intercettare “traffici che rischiano di migrare altrove”. 

di Lucia Nappi

MILANO – “In un mondo dinamico in cui gli armatori stanno ordinando, noi per primi, navi di grandi dimensioni, portano nuove sfide a livello infrastrutturale e logistico al sistema portuale”. Questa la visione del rapporto tra infrastruttura portuale e armatore espressa da Alessandro Onorato, manger Moby e armatore del Gruppo Onorato, incontrato a Milano a margine del Forum sullo shipping. Ad Onorato rivolgiamo alcune domande per capire come l’utenza dei porti, ovvero gli armatori, vivono la portualità italiana nel contesto del mercato globale:
Il paese funziona a livello portuale, – spiega Onorato – è in grado di reggere alle sfide di oggi anche grazie, fortunatamente, alla posizione che l’Italia ha geograficamente. Ma in un’ottica futura le infrastrutture (video intervista) devono essere adeguate agli standard internazionali per essere ancora in grado di intercettare alcuni traffici che rischiano di migrare altrove”.

Il vostro Gruppo come guarda al mercato?
“Il Gruppo Onorato guarda al futuro. Abbiamo 2 navi di recentissima costruzione: due ro-ro da 310 semirimorchi in consegna, costruite in Germania. In futuro arriveranno altre navi delle ro-pax costruite all’estero che saranno le più grandi ro-pax presenti sul mercato italiano. Queste sono sfide che noi come Gruppo ci poniamo e, chiaramente abbiamo bisogno del supporto di tutto il sistema per affrontare il futuro al meglio”.

L’azione di governo su porti e infrastrutture come è intervenuta?
Il tentativo fatto dal governo precedente di centralizzare le Autorità portuali, di creare un tavolo di lavoro, non penso sia purtroppo andato come si aspettava. Nonostante l’idea fosse abbastanza buona, oggi bisogna ripartire da questo, da quello che si ha per affrntare il futuro al meglio“.

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