Gnl, ponte alla carbon neutrality del 2050 – Tra mare e terra si guarda alle infrastrutture

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Convegno digitale  Il GNL tra mare e terra – Il green deal europeo traccia le sfide ambientali per i settori dei trasporti, marittimi e terrestri, essere “carbon neutral” entro il 2050. Discussioni e proposte dei principali attori del settore utilizzatori di Gnl tra mare e terra: Assocostieri, Alis, Assarmatori e Confitarma.

Lucia Nappi

LIVORNO Il GNL tra mare e terra, sessione di interventi nell’ambito della conferenza “Il GNL nel corridoio Euro-Mediterraneo e ruolo del sistema logistico di Genova e Liguria” promosso da Città Metropolitana di Genova e da Regione Liguria con il supporto progettuale e organizzativo di ConferenzaGNL e sotto l’alto patrocinio di MISE e MAECI.

Ad intervenire: i rappresentanti delle associazioni di categoria che utilizzano il GNL in tutte le declinazioni, mare-terra, delle imprese armatoriali, dei trasporti maritttimi e terrestri ma anche delle imprese della logistica dell’energia. Ad introdurli Alessandro Panaro, Head of Maritime &Energy Dept., SRM, moderatore della sessione.

Le caratteristiche virtuose del Gnl individuate da tutti i relatori come il sistema energetico di transizione per arrivare al traguardo fissato dal “Green deal europeo” per i trasporti, marittimi e terrestri, con l’obiettivo di essere “carbon neutral” entro il 2050.
Secondo fattore che ha guidato la discussione, è stata la necessità manifestata da tutti gli intervenuti per il riconoscimento di “aiuti strutturali” nei confronti di questi settori che devono operare cambiamenti sostanziali delle flotte, sia di terra che di mare.
Dall’elemento comune pertanto la necessità condivisa di fare sistema tra le associazioni di categoria, sia di mare che di terra, per fare fronte comune.

Tra i principali progetti nazionali di depositi di Gnl, quello in  dirittura d’arrivo è il nuovo deposito small scale nel porto di Oristano, la società controllata (con il 66,25%) dall’armatore internazionale Avenir LNG e partecipata (con quote paritetiche) dalla livornese Gas and Heat e  dalla cooperativa modenese CPL Concordia. Il nuovo deposito entrerà in funzione a fine anno.

Marcello di Caterina, vice presidente e direttore generale, ALIS ha richiamato alla concretezza delle azioni attraverso le quali far crescrere l’attenzione del governo “Nei giorni scorsi a Livorno è a stata presentata al mercato la prima nave ibrida alimentata da batterie elettriche, zero emissioni in porto”- la nave Eco Valencia del gruppo Grimaldi – “la più grande nave ro ro al mondo e in grado di trasportare oltre 500 camion” che si ricarica anche in navigazione, oltre che in porto.
“Esempio di concretezza” – ha sottolineato di Caterina “ che deve stimolare il governo perchè l’Italia dei porti, del settore marittimo, della logistica e del trasporto abbia quei contributi che gli altri paesi europei hanno già ricevuto. Nelle ultime finanziarie si legge ancora poco rispetto a quello che noi ci aspetteremmo”.

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Stefano Messina – presidente, Assarmatori, ha ricordato che l’Italia negli ultimi anni sul tema LNG ha “fatto passi significativi, con una forte accelerazione” – “Nel 2018 a Venezia l’attività di bunkeraggio della nave Balearia durava nove giorni” – Oggi il bunkeraggio ha avuto un acceleramento molto forte nello sviluppo – ricorda Messina – molto rigoroso nella normativa. Molti i progetti condivisi tra la pubblica amministrazione e le Associazioni di categoria “progetti che dovrebbero diventare operativi nei prossimi 2 anni”.
La prima attività di bunkeraggio, a fine ottobre scorso, nel porto di Spezia per il rifornimento della nave da crociera Costa Smeralda: “Il 13 novembre la Capitaneria di porto ha emesso la circolare applicativa” – “esistono ancora alcuni nodi da sciogliere” “ma abbiamo fatto dei passi significativi”. Progetto a cui Assarmatori con Assocostieri aveva iniziato a lavorare due anni prima.

“Il GNL nel settore dei trasporti pesanti, per il trasporto marittimo ed alcuni usi industriali è la soluzione più a portata di mano ed utilizzabile per ridurre in maniera significativa le emissioni ed è la principale fonte di energia disponibile per fare da ponte alla carbon neutrality del 2050“. Lo ha spiegato Dario Soria, direttore generale di Assocostieri associazione che da 40 anni rappresenta le aziende di logistica energetica.
A tale data le infrastrutture dovranno pertanto essere pronte, tra le iniziative: gli impianti in small scale (l’esempio di Olbia) i tre rigassificatori di Livorno, Rovigo, Panigaglia (Spezia).
“A breve una decina di navi a Gnl solcheranno i nostri mari” ha ricordato Soria a partire dalla nave Costa Smeralda, protagonista della prima operazione di bunkeraggio in Italia, inoltre navi come l’Aida Nova, le altre tre navi di MSC ecc.. e oltre le navi da crociera, presto anche le portacontainer.

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Sul tema della fiscalità Soria ha annunciato un incontro anche con Assogasliquidi, per avere esenzioni di accise Gnl entro l’anno, affinchè non sia assoggettato ai vincoli di deposito e circolazione tipici degli olii minerali.
Per lo sviluppo della filiera Small scale Gnl, l’Associazione guarda alla realizzazione delle seguenti misure:
– Norme per la defiscalizzazione, per la costruzione di depositi e distributori di Gnl nei porti;
– Definizione di tariffe portuali per agevolare l’utilizzo di navi a Gnl;
– Forme di finanziamento UE per la costruzione di depositi e di mezzi a Gnl;
– Misure di incentivo alla cantieristica navale a Gnl;
– Promuovere la realizzazione di depositi costieri small scale, con il supporto delle AdSP e procedure autorizzative in tempi brevi

Mario Mattioli – presidente, Confitarma è intervenuto sulle sfide del settore in termini di abbattimento delle emissioni di Co2 ai due target europei del 2030 e 2050: “Siamo riconosciuti come settore “hard to abate” – “le navi utilizzano facilities non continuative come invece può essere per la rete stradale e autostradale, pertanto per il settore navale l’abbattimento integrale delle emissioni è molto difficile da raggiungere, ma stiamo lavorando in maniera importante”.
A tal fine Mattioli ha ricordato il Fondo di programma a finanziamento della Ricerca & Sviluppo sui combustibili alternativi, il fondo verrà alimentato con finanziamenti delle compagnie di navigazione di tutto il mondo, per circa 5 miliardi di dollari in un periodo di 10 anni e supervisionato dall’IMO.

 

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