La portacontainer Ever Given potrebbe essere spostata nella giornata di oggi – La nave dal 23 marzo sta ostruendo il transito nel Canale di Suez, ed ha creato un ingorgo di oltre 200 navi nel Mar Rosso, molte delle quali sono state costrette a deviare la rotta verso ovest per raggiungere il Capo di Buona Speranza e risalire la costa africana per raggiungere il Mediterraneo e l’Europa.
La notizia, secondo quanto riportato dalla BBC, è stata diffusa dalla società giapponese Shoei Kisen, proprietaria della nave. Yukito Higaki, presidente di Shoei Kisen, nel corso di una conferenza stampa tenutasi alcune ore fa, ha dichiarato che dieci rimorchiatori sono stati schierati per dragare le sponde e il fondale del Canale, un lavoro che continua incessantemente per rimuovere i sedimenti. Il presidente Higaki ha fatto sapere che i membri dell’equipaggio sperano di riuscire a far muovere la nave e spostarla già nella serata di oggi, ora di Tokyo, è quanto viene riportato dal quotidiano nazionale giapponese “Asahi Shimbun”. “La nave non ha imbarcato acqua”- ha precisato – “non sussistono problemi meccanici, ai timoni e alle eliche” – pertanto non appena riportata a livello di galleggiamento la Ever Given, “dovrebbe essere in grado di funzionare”. Una draga aspirante in grado di rimuovere 2 mila metri cubi all’ora di sedimenti, è arrivata sul posto giovedì, nel frattempo il tentativo di ieri, venerdi 26 marzo, di riportare al galleggiamento la nave è andato fallito.
La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha anche detto che gli Stati Uniti hanno offerto assistenza per la riapertura del Canale di Suez e che stanno “seguendo la situazione molto da vicino” offrendo di mettere a disposizione le proprie unità della Marina Militare.
La prima compagnia al mondo per il traffico marittimo di container, Maersk, ha dichiarato “Per ogni giorno in cui il Canale rimane bloccato, continua ad aumentare l’impatto globale sulla capacità delle navi e sulle attrezzature”.
Circa il 12% del commercio globale passa attraverso il Canale di Suez, 193 km che collegano il Mar Rosso al Mar Mediterraneo, quale collegamento marittimo più breve tra l’Asia e l’Europa. Il percorso alternativo navigando attorno al Capo di Buona Speranza, nella punta meridionale dell’Africa, può richiedere due settimane in più rispetto al passaggio di Suez.
Qualora l’escavo e i rimorchiatori non avessero successo, le squadre di salvataggio dovranno avviare il lento processo di “alleggerimento” della nave, scaricando i container su un’altra nave o sulla sponda del Canale. Questo comporterebbe l’utilizzo di attrezzature specialistiche, inclusa una gru con uno sbraccio di oltre 60 metri di altezza, questo richiederebbe diverse settimane.
L’agenzia di Suez, Leth Agencies, ha fatto sapere che in totale sono in attesa nell’area 237 navi, di queste 107 sono a Port Suez nel Mar Rosso, 41 sono nel punto centrale del Canale nel Great Bitter Lake e 89 navi si trovano nella parte a nord a Port Said nel Mediterraneo.
Il blocco sta trattenendo circa 9,6 miliardi di dollari di merci ogni giorno, 400 milioni di dollari l’ora – secondo i dati di Lloyd’s List.