LONDRA – Battaglia legale in corso per dissequestro della portacontainer Ever Given e per il rimborso milionario per danni e risarcimento dei costi di salvataggio causati dall’incidente. Mentre la trattativa va avanti, la nave da 20.388 teu e il suo carico si trovano nel Great Bitter Lake in attesa dell’udienza finale, fissata al 20 giugno, data in cui si potrà conoscere la decisione.
Il Tribunale egiziano di Ismailia nell’aprile scorso ha posto sotto sequestro la nave avanzando una richiesta di risarcimento inizialmente di 900 milioni di dollari, ridotta successivamente a circa 600 milioni, nei confronti del proprietario giapponese Shoei Kisen e per il quale entra in campo UK P&I Club, uno dei maggiori Club nel settore dell’assicurazione navale.
L’accusa
Secondo l’Autorità del Canale di Suez il comandante della nave sarebbe responsabile dell’incidente perchè la Ever Given viaggiava a velocità troppo sostenuta all’interno del Canale. Le riproduzioni dell’incidente mostrerebbero la nave che navigava in condizioni meteo molto ventose e nel momento in cui ha incontrato difficoltà stava accelerando ad una velocità di 13 nodi, quattro o cinque nodi sopra la velocità standard per la navigazione all’interno del Canale.
La difesa
UK P&I Club ieri ha contestato la tesi che addosserebbe al comandante della nave la colpa, sostenendo che la velocità non dovrebbe spettare al comandante: «E’ fondamentale chiarire che mentre il comandante è in ultima analisi responsabile della nave» – ha fatto saper il Club – «poichè la navigazione nel transito del Canale di un convoglio è controllata dai piloti del Canale di Suez e dai servizi di gestione del traffico navale SCA. Tali controlli includono la velocità del transito e la disponibilità di rimorchiatori di scorta».