“In Francia e Germania i veicoli euro sei superano il 50% del totale, in Italia non arriviamo al 20%” – Interviene il presidente della Commissione Ricerca, Sviluppo e Start-up di Alis, Gianandrea Ferrajoli.
Lucia Nappi
SORRENTO – “La Commissione Ricerca, Sviluppo e Start-up di Alis ha il compito di intercettare tutte le opportunità che vengono, principalmente, dalla Transizione digitale e della transizione energetica, questo nuovo mondo che fa parte delle nostre imprese e della nostra macro economia”- A spiegarlo é il presidente della Commissione, Gianandrea Ferrajoli, intervenuto sul palco di Sorrento per la tre giorni di Alis.
Ferrajoli, sentito da Corriere marittimo a margine del convegno (VAI AL VIDEO) ha detto: ” La Commissione si impegna a digitalizzare pezzi della value proposition delle nostre aziende e a massimizzare l’impatto del digitale nel nostro business”.
Logistica e autotrasporto, quale lo scenario italiano del parco mezzi dal punto di vista della transizione energetica?
“A medio-lungo periodo credo si possa sperare in uno scenario con dei fondamentali veramente positivi. L’Italia ha sempre avuto grandi capacità, lo testimoniano gli armatori e i trasportatori che in oltre un secolo hanno fatto fiorire questo settore.
Poco preoccupato nel medio e lungo periodo, molto preoccupato nel punto di partenza perché a differenza di Francia e Germania non abbiamo mai messo il trasporto al centro dell’agenda del Paese”.
Cosa occorre all’autostrasporto e alla logistica nel nostro Paese?
“Occorre avere una visione di lungo e lunghissimo periodo, che Alis sta dando. Siamo ancorati ad una visione di lungo periodo, ma dobbiamo affrontare una contingenza che ahimé sta diventando emergenza”.
Grandi opportunità per il nostro Paese e per il settore dal Piano di Ripresa e Resilienza nazionale.
“Il punto di partenza è che bisogna equiparare il nostro Paese e mettere in campo delle misure che permettano di eliminare i veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 dalle nostre strade. Questi veicoli rappresentano ancora un terzo del totale parco circolante, che paragonato a Francia e Germania rappresentano meno del 10%. E’ qui la differenza. La prima cosa con il PNRR bisogna attuare delle misure che consentano alle nostre strade su cui stanno realizzando delle infrastrutture all’avanguardia tecnologica, affinchè circolino solo mezzi moderni, In Francia e Germania i veicoli euro sei superano il 50% del totale, in Italia non arriviamo al 20%. E’ qui il paradigma”
“Il PNRR è un’occasione storica e irripetibile di portare a casa il massimo del risultato”