Venezia, avviato lo studio per l’accessibilità nautica al Canale Malamocco

Venezia

Cofinanziato al 50% dall’Unione Europea servirà a migliorare l’accessibilità nautica e massimizzare la sostenibilità della navigazione nei Porti di Venezia e Chioggia.

VENEZIAAvviato lo studio per affrontare il tema dell’accessibilità nautica nei Porti di Venezia e Chioggia nel pieno rispetto dell’ambiente lagunare. Sul tavolo l’analisi per la messa in opera di soluzioni altamente innovative nel rispetto dei vincoli fisici e dell’equilibrio idrodinamico della laguna veneziana – anche in considerazione del traffico acqueo locale e del sistema di dighe mobili MoSE – oltreché dell’obiettivo più ampio della decarbonizzazione dei trasporti.

L’iniziativa, promossa dall’Autorità di Sistema Portuale fa parte del progetto “CHANNELING: the Green deal for Venice” e prevede un’analisi basata su un approccio scientifico altamente innovativo, attraverso il quale verranno integrati per la prima volta modelli di simulazione idrodinamica e di navigazione con dati raccolti sul campo in tempo reale, che consentiranno di valutare, in relazione al traffico marittimo, l’impatto idrodinamico sul canale Malamocco-Marghera e sulle fasce limitrofe.

Attraverso l’attività di monitoraggio saranno poi individuate soluzioni operative e progettuali applicabili sia lungo il canale che nelle zone circostanti, al fine di salvaguardare l’ambiente lagunare e garantire l’equilibrio tra traffico marittimo e sostenibilità ambientale.

Il progetto Channeling vale complessivamente 1,7 milioni di euro, cofinanziati al 50% a fondo perduto dall’Unione Europea tramite il programma Connecting Europe Facility (CEF).

Lo studio, affidato tramite un bando di gara internazionale, vede ora al lavoro un pool di aziende italiane e straniere guidate da Danish Hydraulic Institute, in linea con gli altissimi standard di qualità richiesti dalla gara (e composta da DHI Srl (Italia) e A/S (Danimarca), organizzazione internazionale che opera da più di 50 anni esclusivamente nello specifico settore delle acque, con particolare competenza nella modellazione idraulica e nei processi idrodinamici e di trasporto solido, FORCE Technology, basata in Danimarca, leader internazionale nel campo degli studi di navigazione e manovra, che dispone dei simulatori più avanzati al mondo; HS Marine, società di ingegneria italiana con specifica esperienza in interventi strutturali e riqualificazione e ricomposizione morfologica della fascia costiera; Cetena, centro di ricerca e simulazione del Gruppo Fincantieri, specialista nelle simulazioni di manovra, nel calcolo CFD ed in interazioni fluidodinamiche tra navi e matrice acqua e Around Water, ditta unipersonale del Geol. Andrea Zamariolo, esperto di sedimentologia e morfo-dinamica delle aree umide e lagunari).

“L’azione che avviamo – ha affermato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e commissario straordinario per le crociere, Fulvio Lino Di Blasio – va nella direzione che abbiamo annunciato e che sarà sviluppata nel POT 2022/2024 in fase di completamento: mettere la sostenibilità ambientale al centro delle politiche di sviluppo del porto, in cui il compito di garantire l’accessibilità ai porti di Venezia e Chioggia viene svolto nel pieno rispetto dell’ambiente lagunare e dell’equilibrio idrodinamico.

Si tratta di uno studio con il quale l’Autorità di sistema aveva di fatto già anticipato temi che poi sono confluiti nell’agenda del commissario straordinario per le crociere la cui mission si compone anche di attività connesse al tema dell’accessibilità alle infrastrutture del sistema portuale e alla percorribilità dei canali che le garantiscono l’accesso”.

E così, lo studio sul Malamocco Marghera – che sarà pronto entro 12 mesi – non solo si presta a diventare una buona pratica a livello Europeo o internazionale – uno dei motivi per il quale la Commissione Europea ha inteso cofinanziare il progetto – ma consente di rilanciare Venezia e l’intero sistemo portuale come hub privilegiato per la sfida che il Green Deal ha posto in termini di sostenibilità e attrattività del sistema economico europeo, come sottolineato da Julian Espina, project manager –dell’Agenzia Europea per il Clima, l’Ambiente e le Infrastrutture (CINEA) in collegamento da Bruxelles: “Il progetto riflette l’essenza del Green Deal, in termini di salvaguardia ambientale e garanzia di modalità di trasporto sicure e sostenibili a livello ambientale. Inoltre, avrà un impatto rilevante su due dei principali Corridoi TEN-T – il Mediterraneo e il Baltico Adriatico. Lo studio potrà essere impiegato come uno strumento chiave per i decisori pubblici e gli stakeholder, e proporrà una soluzione innovativa di lungo periodo sul tema del delicato ambiente lagunare”.

All’evento di avvio dello studio sono intervenuti Andrea Crosta – business unit leader di DHI Italia e Antonio Revedin – direttore pianificazione Strategia e Sviluppo dell’Autorità di Sistema Portuale.

Il prossimo passaggio operativo sarà la costituzione dell’Advisory Board, che sarà costituito da cinque esperti di riconosciuta competenza in ambito idrodinamico, morfologico e di sicurezza della navigazione che rivestirà compiti consultivi e di controllo sull’attività e sugli esiti del lavoro.

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Mit, pubblicato il bando per il rinnovo vertici Autorità di Sistema Portuale (Scarica il bando)

 

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