ROMA – Risposte inadeguate da parte del Governo: Trasportounito riapre la vertenza per l’autotrasporto italiano organizzando, già nei prossimi giorni, assemblee e incontri sul territorio per ridare la parola alle imprese di autotrasporto.
Secondo il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, è ingiustificabile il ritardo della spendibilità dei contributi stanziati pari a 500 milioni di euro per ammortizzare i rincari del carburante, considerato fra l’altro il fatto che (stranamente) ad oggi non si conosce neanche l’entità del contributo spettante a ciascun veicolo industriale (motorizzati euro 5 ed euro 6).
Ma le questioni ancora più gravi sono riferite alle indicazioni contenute nel protocollo del 17 marzo scorso, e per le quali il Governo non ha fornito risposta adeguata su nessun punto qualificante, in particolare per quanto concerne le normative a favore dell’autotrasporto (clausola carburante, costi di esercizio, tempi di pagamento); normative che, oltre a essere parziali, sono state rese inapplicabili.
Si conferma e quindi permane anche la scarsa considerazione politica, se non la totale indifferenza, su temi fondamentali quali la “carenza degli autisti”, la scarsa decisionalità sulla nuova “regolamentazione europea” per attuare appropriate strategie sul mercato nazionale, nonché la confusa attuazione del ferrobonus e del marebonus i cui incentivi dovrebbero sfociare in contributi diretti alle imprese di trasporto e non intermediati, come accade oggi, dalle compagnie marittime o dalle società ferroviarie.
Tutto in alto mare, quindi con rischi cogenti – conclude Longo – che restano tutti in carico all’autotrasporto.