LIVORNO – Il porto considerato come luogo di lavoro in termini di sicurezza richiede un’attenzione particolare poichè si tratta di una realtà molto complessa. La sicurezza infatti deve essere garantita non solo sulla terra ferma, ma anche ai mezzi che accedono alle aree portuali e nelle acque cirostanti. Di questo si è discusso durante il convegno dal titolo: “Il porto luogo di lavoro – La Safety: sinergia tra molteplici soggetti come fattore strategico di riduzione del rischio” organizzato dall’International Propeller Club di Livorno promosso dalla presidente Maria Gloria Giani Pollastrini.
“Per la sicurezza in ambito portuale oggi un approccio normo-tecnico non è sufficiente ci vuole un approccio più ampio e completo che coinvolge tanti elementi: ergonomia, comunicazione, protezione, prevenzione, risultato”. Ha detto Jacopo Del Carlo, esperto di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro,
“Nei porti le aziende che investono in sicurezza innescano dei comportamenti virtuosi. In un mondo che corre veloce sulla qualità e sulla sicurezza” ha spiegato il C.V. (CP) Vincenzo Di Marco direttore marittimo della Toscana, “l‘investitore si rivolge a chi dispone di questi elementi“. Di Marco ha quindi sottolineato: “La Governance ha un ruolo fondamentale e il ruolo della capitaneria è quello di collaborazione tra i servizi tecnico-nautici e l’autorità marittima”. La programmazione aumenta con la crescita dei traffici, spiega il direttore marittimo “A Livorno entrano oltre 7 mila navi all’anno, questo deve coinvolgere una programmazione importante per la tutela degli uomini.“
Vittorio Marzuoli responsabile per la sicurezza del Terminal Darsena Toscana intervenuto all’incontro ha precisato: “Avere più sistemi di adesione volontaria basati sul ciclo della qualità aiutano l’azienda ad indirizzarsi verso il miglioramento continuo dei processi e all’utilizzo delle risorse”. La Darsena Toscana, spiega il responsabile della sicurezza, dispone di un dipartimento ambiente che è composto da 12 persone: di cui 6 impiegati e 6 addetti operativi che si occupano sia di safety che di security h/24.
Il direttore della Federazione dei piloti, Fiorenzo Milani ha spiegato che oggi gli incidenti maggiori si verificano fuori dai porti, più che all’interno di questi. “Non abbiamo strumenti che garantiscano la nostra sicurezza come la stessa scala biscaglina, ci stiamo attrezzando per far calare i piloti tramite gli elicotteri della guardia costiera. Un pilota 2 mesi fa è morto è rimasto schiacciato tra la nave e la pilotina”. Tuttavia il problema della sicurezza per i piloti non è solo durante la manovra che sicuramente, come ha sottolineato il capo pilota del porto di Livorno Massimiliano Lupi “Questo è uno dei momenti che mette maggiormente a rischio l’incolumità del lavoratore ma ve ne sono molte altri pertanto è fondamentale l’aspetto della programmazione”.
Anche per i cantieri Benetti, leader per il settore degli yacht di super lusso il problema della sicurezza è molto sentito. Andrea Ferrucci responsabile del settore ha dichiarato “La sicurezza è una questione importante per Benetti e coinvolge sia il personale proprio degli uffici, che il personale operativo. Abbiamo circa 400 ditte accreditate che operano e che gravitano attorno al cantiere, oltre agli equipaggi degli yachts ai quali spesso è difficile far capire quali sono le misure di sicurezza da osservare a bordo. Ha specificato quindi Ferrucci “Abbiamo una servizio di prevenzione e protezione e dei soggetti che sono formati ed addestrati per questo come i guardafuochi che dispongono degli strumenti della protezione e prevenzione“. All’interno del cantiere che sforna gli yacht più lussuosi e personalizzati del mondo, il rischio incendi è sicuramente uno dei maggiori.
Enrico Mucci direttore servizio rimorchiatori del gruppo Neri ha sottolineato come l’azienda da sempre abbia preparato gli equipaggi dei rimorchiatori con una formazione continua per una professionalità che cambia, affinchè il rischio sia sempre minore possibile.