L’analisi/ Shanghai riapre e Los Angeles si prepara all’arrivo della nuova ondata di container

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Le sfide che attendono il porto di Los Angeles – ne parla il direttore del porto, Gene Seroka.

Lucia Nappi

LOS ANGELES – Mentre Shanghai riemerge dal lockdown e il porto torna ad una parziale normalità, gli scali globali si preparano ad una potenziale e nuova ondata di navi e container anche in virtù della imminente “peack season”.

Shanghai durante la chiusura della città, non ha tuttavia interrotto l’operatività portuale, sebbene rallentando i flussi dei traffici. Le industrie dell’area di Shanghai, centro di produzione dei maggior brand globali – dai veicoli elettrici Tesla ai computer Apple – ad oggi hanno esaurito i componenti questo fa sì che le industrie siano “affamate di materie prime”, situazione che attiverà la crescita della domanda di importazione.

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Negli Stati Uniti le Autorità portuali della California prevedono un aumento delle importazioni, come effetto della normalizzazione di Shanghai, ad essere principalmente interessato da questo flusso saranno Los Angeles e Long Beach, rispettivamento il primo e il secondo scalo container degli Stati Uniti. 

Los Angeles

Il porto di Los Angeles fondato il 9 dicembre 1907, nel 2021 ha movimentato 10,7 milioni di teu con un aumento del 16% rispetto al 2020, crescita dovuta principalmente all’impennata delle importazioni, volumi eccezionali senza precedenti storici per lo scalo. Anche il primo trimestre di quest’anno, lo scalo ha confermato il trend di crescita con un + 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. Da notare, tuttavia, che le importazioni nel mese di aprile hanno risentito del lockdown di Shanghai e sono scese del 6.8%.

Lo stesso trend di crescita anche per il vicino porto di Long Beach che nel 2021 ha movimentato 9,38 milioni di teu (+16% rispetto al 2020) anche in questo caso si sono trattati di dati di traffici senza precedenti storici. 

Il direttore esecutivo del porto di Los Angeles, Gene Seroka, in una intervista alla CNN ha offerto una panoramica dello stato attuale della catena di approvvigionamento e delle sfide che attendono lo scalo.

Gene Seroka

 

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Seroka ha dichiarato: “Ci sono state undici settimane di lockdown a Shanghai e nelle aree circostanti, ma noi non abbiamo visto il precipitare dei traffici. Il governo cinese e il porto di Shanghai hanno dato una priorità al carico diretto sulle rotte del TransPacifico. L’uscita delle merci dalla Cina centrale è stata molto costante, sebbene abbia impattato sulla catena logistica di terra” – “E’ cresciuto il grande traffico lungo il fiume Yangtze, nella parte vicina”.

Quando si prevede che arriverà questo flusso della riattivata economia di Shanghai?

“Negli Stati Uniti gli importatori per prevenire l’impennata dei flussi, stanno facendo arrivare le merci in anticipo rispetto al normale periodo dell’alta stagione, questo per quanto riguarda la catena della vendita al dettaglio.  Questo traffico inizierà ad arrivare a fine mese, ci sono i prodotti per il ritorno a scuola, della moda autunnale e delle spedizioni anticipate di Natale”.- “Non tutte le industrie erano chiuse e  probabilmente vedremo questi prodotti in anticipo nei mercati americani, europei ed asiatici “. “La situazione non è così drammatica come è stata dipinta da alcuni analisti”.

Quali sono le previsioni per un ritorno ai livelli pre-pandemici?

“Probabilmente bisognerà aspettare la seconda metà del 2023. Tuttavia oggi possiamo dire di aver fatto un grande progresso rispetto ai mesi passati “.
“Dalle 109 navi che a gennaio 2022 stazionavano fuori dai porti di Los Angeles/Long Beach, oggi ci sono meno di 30 navi nonostante il grande volumne di  traffici, stiamo lavorando molto intensamente per tenere i numeri dei container sotto controllo e per trasferirli all’interno velocemente”. Abbiamo avuto il nostro migliore trimestre mai registrato, il secondo miglior aprile di sempre”

 

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