Piccoli reattori modulari per alimentare le navi – Newcleo, Fincantieri, RINA ne studiano l’utilizzo

Decarbonizzazione - Siglato un accordo tra le tre società per lo studio di fattibilità di piccoli reattori modulari da utilizzare a bordo delle grandi navi.
Nave portacontainer

LONDRA – Produrre uno studio di fattibilità per applicazioni nucleari nel settore navale, tramite la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (anche noti come SMR, Small Nuclear Reactors). E’ questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra Newcleo, startup italo-britannica di tecnologie per l’energia nuclearei, il gruppo cantieristico navale Fincantieri (BIT: FCT) e RINA, multinazionale di ispezione, certificazione, classificazione navale.

I piccoli reattori modulari:

Sono degli impianti di energia nucleare più piccoli e meno potenti di quelli tradizionali, per una capacità che può arrivare ai 300 MWh circa un quinto di quella di una centrale convenzionale. Hanno il vantaggio di essere più economici, più sicuri e richiere tempi di realizzazione inferiori, sebbene al momento non siano ancora affermati sul piano commerciale. Inoltre la loro modularità ne  permette la produzione in serie ed un assemblaggio semplificato.

Tra i paesi europei la Francia, nell’ambito del piano nazionale di potenziamento dell’industria nucleare, sta investendo 1 miliardo di euro in un programma di ricerca e sviluppo s questi piccoli reattori nucleari. Così come oltre oceano gli Stati Uniti stanno investendo molto sullo studio di questi impianti di energia nucleare.

L’utilizzo navale dei piccoli reattori modulari:

L’utilizzo dell’energia nucleare pulita per alimentare le navi –  spiega Fincantieri – contribuirebbe a decarbonizzare rapidamente un settore alle prese con l’enorme consumo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di carbonio. L’industria navale, attraverso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), ha approvato la scorsa settimana al MEPC(80) i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, per azzerarle entro o intorno al 2050.

Sebbene l’industria navale trasporti ancora il 90% delle merci del mondo e il quarto studio 2020 dell’IMO sui gas serra confermi che le sue emissioni di anidride carbonica sono meno del 3% delle emissioni totali di CO2 prodotte dall’uomo, le azioni dei grandi attori di questo settore hanno il potenziale di guidare i mercati e generare trend.

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Inoltre, l’utilizzo dell’energia nucleare sulle navi salvaguarda l’ecosistema marino in caso di incidente. Con il progetto di newcleo, il piombo liquido all’interno del reattore si solidificherebbe raffreddandosi a contatto con l’acqua fredda, racchiudendo il nucleo del reattore in un involucro solido e contenendo tutte le radiazioni grazie alle proprietà schermanti del piombo.

Infine, i reattori per prolusione navale di newcleo eliminerebbero l’attuale necessità di rifornimenti frequenti e, al termine della loro vita, l’intera unità LFR verrebbe semplicemente rimossa e sostituita con una nuova, mentre l’unità esaurita verrebbe portata via per lo smantellamento e il riprocessamento.

Stefano Buono, presidente e CEO di newcleo, ha commentato: ” Sono lieto di lanciare insieme a Fincantieri e Rina un progetto di propulsione navale nucleare civile con questo importante studio di fattibilità. Fincantieri e RINA sono due leader mondiali nel settore navale e la combinazione delle loro competenze con la nostra innovazione tecnologica può portare una soluzione concreta al problema delle emissioni di carbonio nel trasporto marittimo.
Fin dalla nostra nascita, l’ambizione di newcleo è stata quella di contribuire ad accelerare la decarbonizzazione e di fornire energia pulita, sostenibile e conveniente per soddisfare le esigenze delle comunità e delle imprese.
Guardo con fiducia ai risultati dello studio di fattibilità e alle prossime tappe del progetto”.

“Oggi Fincantieri” – ha commentato Pierroberto Folgiero, ceo e direttore generale di Fincantieri – “ribadisce la sua vocazione ad essere pioniere e catalizzatore del progresso nel settore marittimo con tecnologie all’avanguardia, efficienti e sostenibili. L’accordo ci permette infatti di esplorare la possibilità di aggiungere una nuova e visionaria soluzione tra quelle a nostra disposizione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che l’industria si è posta.
L’energia nucleare ha un enorme potenziale e, come tale, ha bisogno delle migliori competenze per essere espressa, e siamo orgogliosi di unirci a partner come newcleo e Rina per contribuire a questo obiettivo”.

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Secondo Ugo Salerno, presidente e ceo di RINA: “Il miglioramento dell’efficienza del carburante e della progettazione delle navi sta già dando buoni risultati nel ridurre l’impatto dell’industria navale sull’ambiente. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi fissati per questo settore, abbiamo bisogno di combustibili alternativi con un basso contenuto di carbonio dall’estrazione allo smaltimento.
L’energia nucleare sarà una delle risposte a questi obiettivi. Inoltre, i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni saranno la soluzione più efficiente per applicare l’energia nucleare alla propulsione navale civile.
Siamo orgogliosi di collaborare con newcleo e Fincantieri per rendere fattibile, il prima possibile, l’implementazione di reattori nucleari modulari di piccole dimensioni sulle navi”.

 

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