Analisi/ Livorno si espande sulle aree ex Trw e si avvicina all’industria Metropolitana di Firenze

La nuova disponibilità dell’area ex TRW, snodo centrale nella visione dello sviluppo economico di Livorno ma anche di un territorio ampio che abbraccia la costa toscana e il bacino manifatturiero di Firenze. Da Toscana Pharma Valley, alla fusione delle realtà confindustriali: Livorno - Massa Carrara con Firenze, pezzi di un puzzle che si ricongiungono.
Porto Livorno

LIVORNO – Ci sono voluti tre anni per raggiungere l’accordo, tre mesi per definire il contratto e adesso il passo successivo sarà la manifestazione di interesse con cui saranno individuate le imprese e i soggetti economici interessati a insediarsi sulle aree dell’ex TRW.

Si tratta dell’area situata alle spalle del porto di Livorno, per un’estensione di 184 mila metri quadri di cui 55 mila coperti, o meglio di magazzini da ricostruire, anche perché soggetti alle bonifiche per l’amianto. Posizione strategica per l’espansione economico e occupazionale del territorio, ma in stato di abbandono e la cui vendita è stata bloccata dal 2014 ad oggi. Ovvero da quando la proprietà, l’azienda americana di componentistica, ha chiuso i battenti a causa della crisi del settore e l’area è stata messa a patrimonio nel disinteresse per il futuro della zona. Successivamente ne è seguita una vicenda complessa che ha visto il passaggio della proprietà alla banca Bpm

Aree ex Trw

 

Nei giorni scorsi il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha tenuto in Comune una conferenza stampa annunciando la vendita dell’area ex TRW come chiusura di un’operazione iniziata nel 2020, condotta dalla rete pubblico-privato e culminata con l’acquisizione dell’area da parte del soggetto privato, il gruppo livornese della F.lli Neri che ha comprato da Banca Bpm.
L’annuncio è stato dato in maniera congiunta con il presidente di Confindustria Livorno e Massa Carrara il cavalier Piero Neri, imprenditore alla guida del gruppo F.lli Neri, e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Luciano Guerrieri.

 

Livorno Guerrieri, Salvetti, Neri
da sin. il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, il sindaco di Livorno Luca Salvetti, il presidente di Condindustria Li MS. Piero Neri.

La rete pubblico-privato

Una vicenda che parte da lontano e che ha visto all’inizio protagonista il Comune nel dialogo con i proprietari e con le banche. Poi la creazione di una rete con Confindustria – Livorno e Massa Carrara, Confindustria Firenze e con l’Autorità di Sistema Portuale MTS per arrivare ad uno sblocco.
Lo ha spiegato il sindaco Salvetti: “Con l’impegno di Confindustria e con la partecipazione dell’Autorità Portuale è stata creata una rete ed è stata sbloccata la situazione” – ha sottolineato – la vera svolta è arrivata con l’acquisizione dell’area da parte di un imprenditore radicato sul territorio” – “la F.lli Neri, con a capo il cavalier Piero Neri, che ha deciso di organizzare una manifestazione di interesse per mettere su questa area chi è interessato e scommette su Livorno”.

Un giorno importante

“Oggi è un giorno importante” – è intervenuto Piero Neri – è il risultato della collaborazione fra pubblico e privato, fra Comune di Livorno, Autorità di Sistema e Confindustria, un risultato che potrà andare a beneficio del territorio e della sua produttività”.

“Per parte nostra, come Autorità di Sistema portuale – ha concluso il presidente Luciano Guerrieri – abbiamo sempre condiviso l’idea con il Comune e con Confindustria che la visione dello sviluppo portuale dovesse in qualche modo combinarsi anche con la disponibilità effettiva e concreta di aree di connessione. Guardando agli strumenti urbanistici, quella dell’ex Trw è un’area dismessa di grande valore che può tornare a essere utilizzata” – “Non sarà facile, ma nelle intenzioni del Comune, di Confindustria e dell’Autorità di Sistema c’è un percorso che bisogna in qualche modo accelerare nell’interesse generale dello sviluppo del territorio, non solo dal punto di vista logistico, ma anche portuale. Questa operazione ci consente di fare un salto di qualità”.

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Livorno, l’investitore è locale

Quindi Livorno ha fatto squadra mettendo insieme soggetti locali, l’investitore privato che è la F.lli Neri, la banca che è la Bpm, per dare una una spinta all’economia: “Se prima dovevamo parlare con soggetti sparsi per il mondo” – interviene a margine dell’incontro Salvetti- “comprese le banche, oggi non è più così. Perché c’è una realtà che ha dimostrato sempre più di tenere alla città di Livorno“.

Fenomeno in controtendenza se si considera l’ingresso sempre più massiccio dei pochi giganti globali nei porti e nel settore della logistica. Acquisizioni che talvolta diventano integrazioni verticali, con un’infinita variabile di come i governi nazionali affrontano questi temi. Viene da pensare all’acquisizione del 24,9% della cinese Cosco di uno dei tre terminal container del porto di Amburgo. Sempre ad Amburgo la scorsa settimana 2500 persone hanno manifestato  per dare una frenata alla scalata di Msc nel porto tedesco.
Temi che ci conducono a riflessioni ampie.

La storia dell’area ex TRW

Dalla chiusura della ex TRW iniziò l’odissea del sito la cui storia è stata tracciata dal sindaco Salvetti: “Pochi giorni dopo il Natale 2014, Trw chiude e le aree che avevano ospitato lavoratori e produzioni importanti vengono abbandonate a se stesse
Da quel momento l’amministrazione si impegna affinchè la proprietà mettesse la struttura e i terreni in sicurezza, per procedere ad una bonifica dei capannoni e ad aprire un dialogo. Così avvengono vari incontri con i proprietari e poi le banche che avevano acquisito il sito e quindi la società incaricati di mettere sul mercato le strutture e gli spazi dell’ex fabbrica.

Le trattative con Banca Bpm

Le interlocuzioni con Banca Bpm videro “inizialmente dei prezzi inarrivabili” – secondo alcune indiscrezioni si parla di 22 milioni di euro, questo sembra che fosse il prezzo iniziale per la vendita dell’area – “poi con un po’ di moral suasion” – ha spiegato Salvetti – “con un ragionamento sull’importanza di queste aree per Livorno, siamo arrivati a trattare, fino ad un quadro che ha portato poi alla decisione presa dal soggetto privato”. Sulla questione Piero Neri dice di aver riscontrato “altrettanta sensibilità” da parte di Bpm.

Top secret sul costo dell’operazione:E’ un progetto molto importante nel quale crediamo molto, il costo è quindi una questione secondaria” – ha commentato Piero Neri – “La soddisfazione mia oggi, come presidente di Confindustria, è per avere ottenuto un risultato che riteniamo possa andare a beneficio del territorio e della sua produttività”.

La mancanza di spazi

La disponibilità dell’area ex TRW rappresenta quindi uno snodo centrale nella visione dello sviluppo economico di Livorno. Ma anche di un territorio ampio che abbraccia la costa toscana e il bacino manifatturiero di Firenze.

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Un’area, quindi, in grado di ingolosire gli appetiti delle imprese logistico-portuali in un territorio e in un porto con un bisogno impellente di spazi, anzi dove gli spazi sono stati (in alcuni casi) materia di contesa.
“Ho ricevuto 4-5 soggetti imprenditoriali” – dice Salvetti – “che cercavano aree nel nostro territorio, gli ho dovuti rimandare indietro. Un tassello che mancava ai territori livornesi in quanto a possibilità di sviluppo e insediamento di nuovi imprenditori”.

“Dall’inizio del mio mandato nel 2020 verificai che mancavano le aree e iniziai un colloquio serrato con il Comune” – racconta il presidente di Confindustria Li Ms – “l’attenzione ricadde su quest’area che si presta ad un utilizzo per attività manifatturiere, industriali e logistiche grazie alla sua vicinanza al porto di Livorno”.

Area di interesse per industria, manifattura e logistica

“Dopo la pandemia sono cambiate tante cose a livello globale si stanno verificando dei processi di reshoring e di accorciamento della catena di approvvigionamento della materia prima e dei manufatti” – continua Neri – “Un’area come questa vicina al porto, alle infrastrutture viarie, e mi auguro a quelle ferroviarie, siamo confidenti che possa essere di interesse per un insediamento produttivo”.

La reindustrializzazione della costa toscana è la cornice nella quale si muovono le politiche e le azioni nate dalla collaborazione pubblico-privato: di Confindustria territoriale insieme alle istituzioni, Comune, Regione e Autorità di Sistema Portuale degli ultimi anni.
La restituzione delle ex aree TRW all’espansione produttiva del territorio fa parte di un progetto più ampio di cui il Toscana Pharma Valley, rappresenta un capitolo fondamentale e che coinvolge l’area metropolitana di Firenze.

Toscana Pharma Valley

E’ il progetto, annunciato nel maggio 2022, nasce da un’intesa pubblico-privato e si sostanzia in un grande hub dedicato alla farmaceutica per il Centro Nord Italia, che sorgerà a partire dal 2024 all’interno dell’Interporto Vespucci, un’area di 120 mila mq di cui 60 mila di aree edificabili. Polo farmaceutico che potrà generare un giro di affari di 40 milioni di euro e attivare sul territorio fino a 1200 nuove posizioni lavorative.

La fusione delle Confindustria territoriali:

Così si ricompone il puzzle che vede la fusione tra le due realtà confindustriali: Livorno – Massa Carrara insieme a Firenze, sulla spinta del reciproco appeal tra le Industrie dell’area metropolitana di Firenze e il porto di Livorno. Operazione di avvicinamento su cui si lavorava già dall’inizio dell’anno, ma adesso conclusa, lo annuncia il presidente Neri in apertura della conferenza stampa.

Le industrie dell’area metropolitana di Firenze

“Le Industrie che ruotano intorno all’area metropolitana di Firenze, questo è uno dei motivi che mi hanno spinto alla scelta di Confindustria Firenze” – specifica Neri – “perché in quell’area insistono tantissime aziende che possono avere necessità di accorciare la catena di approvvigionamento insediandosi vicino a un porto efficiente come Livorno”.

 

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