di Lucia Nappi
VENEZIA– “Se l’area del Nord Est d’Italia ragiona come un sistema unitario, produrrà la somma. È necessario aumentare il valore aggiunto per essere più competitivi e per aumentare i posti di lavoro.”
Lo ha detto il ministro Graziano Delrio intervenuto a Venezia agli Stati Generali della Logistica del Nord Est, all’iniziativa organizzata dall’Autorità di Sistema di Venezia, nella cornice dell’antico Arsenale, per sottoscrivere il protocollo che ha sancito la nascita della Cabina di Regia tra le Regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna.
Un accordo che mette a sistema i porti e gli interporti delle tre regioni per competere sui mercati globali e cogliere le opportunità, eliminare le inefficienze e sviluppare le reti immateriali. Un auspicato cambio di passo a beneficio del sistema Paese.
Protagonisti quindi i porti e le rispettive Autorità di Sistema: Venezia, Trieste e Ravenna, con i presidenti: Pino Musolino, Zeno D’Agostino e Daniele Rossi.
“Questa unione serve per dare nuove opportunità di sviluppo, ma bisogna essere capaci di lavorare insieme cooperando” – ha continuato Delrio- “Ogni singolo porto ed interporto da solo, non inserito dentro un contesto più ampio, non è competitivo rispetto ad un sistema globale”.
A sottolineare l’univocità dell’intento erano presenti i Governatori delle tre Regioni: Luca Zaia, Debora Serracchiani, Stefano Bonaccini. Di certo non mancavano all’appello gli interporti di Verona e Padova rappresentati anche da Matteo Gasparato, presidente UIR (Unione Interporti Riuniti).
La ricetta italiana al rilancio dell’internazionalizzazione e dei traffici passa attraverso i porti e gli interporti che uniti in macro aree, possono costituire un sistema compatto di interlocuzione più forte, perché l’Italia torni a sedersi ai tavoli globali. Questo il concetto di fondo alla nascita degli Stati Generali del Nord Est.
Il protocollo segue gli Stati Generali del Nord Ovest, siglato circa un anno fa, nel quadro della Cabina di Regia tra le Regioni Liguria, Piemonte e Lombardia con i rispettivi sistemi infrastrutturali costituiti dai porti di Spezia e Genova e gli interporto di Novara, Rivalta Scrivia (Alessandria) e Orbassano (Torino).
Parlando di finanziamenti, Delrio ha ribadito come l’attenzione del Governo sia alta su questa macro area: “Noi abbiamo messo nel Nord Est 11 miliardi di euro di investimenti che vanno a finanziare le ferrovie“.
Niente di nuovo quindi, la nota probabilmenta sarà stata un po’ deludente per il padrone di casa, Pino Musolino, che aveva dichiarato ad inizio giornata a margine dell’iniziativa, “oggi sapremo quali saranno le risorse che metterà il ministro“, quindi il protocollo è stato appena firmato e per il momento Delrio non ha definito “con quanto” lo benedirà.
Il sistema Italia ha difronte molte opportunità che vanno colte, secondo il ministro: “Non arriveremo tardi con il Terzo Valico con la Svizzera, neppure con il Brennero dove i tempi sono più avanzati anche rispetto alla Germania. Abbiamo interporti e porti molto forti, dobbiamo sfruttare tutte le opportunità potenziali”.
Opportunità di sviluppo per l’Italia non solo con le aree della Nuova Via della Seta, ma anche con altri paesi in crescita “Esiste l’Iran, il Vietnam, l’Indonesia che hanno una crescita dell’8%”. “Ciascun porto è chiamato a rispondere con la propria vocazione spedifica” che è il concetto ormai alla base della riforma portuale.
Il professore Delrio quindi che ha difronte un allievo con grandi potenzialità, ma che non raggiunge voti di eccellenza, indica la strada e conclude: “Questa è una sfida enorme per l’Italia. Siamo bravi, ma potremmo fare di più e lo faremo solo se staremo insieme”.