LIVORNO – “Nel settore auto e ro-ro la crescita è stata fortissima, Grimaldi è andata in controtendenza con la crisi economica, gli altri porti o altre aziende hanno avuto cali di trasportato. Noi a Livorno abbiamo intercettato un cambiamento della domanda, abbiamo messo nuovi servizi di linea garantendo al porto di Livorno e a noi stessi un incremento delle attività in modo determinante”. Con queste parole è intervenuto Costantino Baldissara, direttore commerciale, logistico e operativo del gruppo Grimaldi, a Livorno durante la conferenza organizzata dal Propeller Club dal titolo “Progetto A.L.I.S. per uno sviluppo sostenibile nell’area Euromediterranea”.
Baldissara parlando degli investimenti che il gruppo ha realizzato in questi anni nel porto toscano nel settore delle autostrade del mare e dell’automotive, ha sottolineato: “Livorno è un porto cruciale per questi traffici e quindi abbiamo dedicato a questo porto massicci investimenti”. In una nota poi specifica: “Grimaldi spende in questo porto annualmente 30 milioni di euro per imbarco, sbarco, servizi portuali, tasse etc. in pratica rappresenta la ricchezza generata in porto da Grimaldi che con il moltiplicatore economico determina un indotto di circa 75 milioni di euro. Considerando che il reddito procapite di Livorno è di circa 24.000 euro l’anno, l’economia generata da Grimaldi ha un impatto occupazionale pari 1.250 risorse su base annua e un impatto di reddito generato/distribuito più ampio e pari, come detto a 75 milioni di euro. il Contributo della ricchezza generata da Grimaldi nella città di Livorno è pari, dunque, al 2,00% del PIL della città”.
Nella strategia di potenziamento delle autostrade del mare nell’area mediterranea Livorno per il gruppo napoletano, è diventata sempre più una piattaforma logistica strategica per il trasporto delle merci e delle persone verso le Isole: la Sardegna e la Sicilia con le linee regolari: Livorno-Olbia, Livorno-Palermo e Genova-Livorno-Catania.
Gli investimenti di Grimaldi a Livorno in questi anni non si sono limitati a questi settori. Il gruppo nel 2014 è entrato all’interno del Terminal Sintermar, un tempo terminal container di proprietà dei tre gruppi imprenditoriali livornesi: D’Alesio, Fremura e Neri. Nel 2014 quando D’Alesio aveva ceduto il suo 33% era subentrata una società costituita dalla famiglia Fremura e dal gruppo Grimaldi. Ma a settembre dello scorso anno l’operazione è stata completata con la vendita da parte di Fremura della propria quota a Grimaldi che si è aggiudicato così il 50% azionario del Terminal equamente suddiviso con il gruppo Neri. Ma Grimaldi a Livorno è in corsa, con il gruppo Costa e Fremura, anche nella gara per la privatizzazione della società terminalistica Porto di Livorno 2000, dove l’Autorità portuale (72%) e la Camera di Commercio (28%) hanno messo in vendita le quote azionarie.
Poi parlando degli sviluppi futuri dei mercati globali Baldissara traccia la mappatura di quelli che saranno i settori che potranno produrre crescita:
Automotive
“Nell’andamento economico futuro per l’industria delle automotive ci sarà una crescita esponenziale della produzione e questo interesserà i trasporti oltre oceano tra i vari continenti. L’industria automotive europea dovrà offrire un incremento dei volumi trasportati nei prossimi anni fino a crescere di quasi 2 milioni nei prossimi 4/5 anni. La domanda si trasformerà, sempre più auto ibride e elettriche, ma soprattutto ci sarà un cambiamento per rigenerare un parco che in Italia è di 37 milioni di autovetture delle quali 14 milioni di auto sono più vecchie di 10 anni. Quindi se queste dovessero essere cambiate in un solo anno significherebbe avere 7 anni di vendite anticipate. Livorno è importante per questa industria perché è il primo porto d’Italia per l’import di autovetture”.
Il direttore commerciale del gruppo Grimaldi sottolinea quindi che con l’incremento dell’automotive l’industria dell’autotrasporto avrà la necessità di avere sempre più spazio nei porti. E qui Baldissara dice forte e chiaro: “circa 100 mila autovetture potevano transitare quest’anno per Livorno, non lo hanno fatto perché non c’era lo spazio per poterle gestire, lo stesso è avvenuto per Savona per 80 mila vetture”. Si riferisce all’attività svolta con “AutoMar Logistics”, la società di logistica-automotive partecipata da Grimaldi, Bertani e Mercurio, di cui egli stesso è presidente, la quale i primi di luglio 2016 ha anche acquisito il 50% del Terminal auto di Gioia Tauro.
Lucia Nappi