Con 795 mila passeggeri Livorno si classifica 6° scalo italiano per il traffico crocieristico. La programmazione degli scali per il 2019 registrerà un + 3,1% per i passeggeri e un + 11,2% sugli scali rispetto al 2018.
LIVORNO – Nel 2018 Livorno con 795 mila passeggeri si attesta al 6° posto nella graduatoria dei porti crocieristici italiani e al 10° posto nella top ten degli scali mediterranei. Questo il dato emerso durante l’Italian Cruise Day, la manifestazione itinerante riservata alla crocieristica italiana che quest’anno si è svolta a Trieste. La graduatoria nelle prime tre posizioni vede Barcellona, Civitavecchia e Palma di Maiorca, a seguire: Marsiglia, Venezia, Pireo, Napoli, Genova, Savona e Livorno. Al rientro dall’Italian Cruise Day, Porto di Livorno 2000, la società di gestione del Terminal passeggeri labronico, festeggia la posizione di leadership dello scalo nel mercato delle crociere nel Mare Nostrum.
Livorno si è inoltre qualificata come “Best Italian Cruise Destination 2018”, riconoscimento attribuito da CLIA (Cruise Line International Association) come porto che ha saputo al meglio coordinare e collaborare con i tour operator delle navi da crociera e con le stesse compagnie per la promozione della destinazione Livorno e del territorio. “Si tratta di un riconoscimento molto importante per noi – commenta il presidente Luciano Guerrieri – che premia l’intenso lavoro che in questi anni è stato svolto nel settore del marketing territoriale insieme alla Regione Toscana, guadagnandosi reputazione nei confronti dei tour operator e delle Compagnie che hanno iniziato ad inserire nuovi itinerari sulla città e sul territorio”.
A tutto questo si deve aggiungere il programma di investimenti che il Terminal Passeggeri di Livorno sta portando avanti per la crescita del traffico crocieristico del porto, che nel 2019 registrerà un + 3,1% per i passeggeri e un + 11,2% sugli scali rispetto al 2018. La programmazione degli scali in atto rileva per il 2019 un valore assoluto di 820 mila passeggeri basato su una stima dei cosiddetti “lowers berths” ovvero la capacità minima delle navi e che perciò fa sperare in una crescita ulteriore di questo dato a consuntivo.
Questo risultato dipende da molti fattori che vanno dal miglioramento dei servizi operativi alle navi da crociera, all’accoglienza dei passeggeri ed agli interventi sulle strutture in attesa della realizzazione completa del Piano Regolatore.
Nel corso della giornata intensa di lavori a Trieste, segnaliamo un intervento molto incisivo di un rappresentante di una Cruise Line in cui, riferendosi alla pubblicazione dei dati dell’impatto economico del crocierismo sui territori (dato consolidato a fine 2017) , ha sottolineato il valore della sostenibilità sociale legato a questo tipo di traffico che vede l’Italia in testa tra le nazioni europee per spese dirette del crocierismo (euro 5,463 miliardi) e posti di lavoro (119 mila per un totale di 3,7 miliardi di salari).
Questi numeri, come ha ricordato l’armatore, spingono alla necessità di una maggiore sensibilità politica ed istituzionale delle amministrazioni locali rivolta al turismo proveniente dal mare e di una comunicazione più efficace per far comprendere alle comunità il valore delle crociere.