La navigazione commerciale nella storia e la nascita della figura del medico di bordo. Insieme alle epidemie dei secoli anche le regole per il loro contenimento a bordo – Mare e Crociere un settore che, sconfitto il virus, si rilancerà. Il perchè dal punto di vista medico.
Isabella De Martini – Medico di Bordo
GENOVA – La Vita sulla Terra è nata in fondo al Mare oltre quattro miliardi di anni fa, grazie all’interazione fra alcune sostanze chimiche e l’acqua proveniente da camini idrotermali presenti sul fondo degli Oceani. Lo ha dimostrato nel 2014 l’equipe guidata da una donna, l’astrobiologa Laurie Barge della NASA. La scienziata per nove anni ha riprodotto fondali marini in miniatura all’interno del Jet Propulsion Laboratory (JPL) ed è riuscita ad innescare le straordinarie reazioni chimiche che hanno generato l’aminoacido alanina, il primo mattone per arrivare ad una cellula vivente.
Le più antiche notizie riguardanti la navigazione commerciale risalgono invece ‘solo’ al 2650 a.C. ed appaiono in testi egiziani della IV dinastia. Si parla di 40 navi inviate in Libano per approvvigionarsi del prezioso legno di cedro. Allora il nemico non era rappresentato da un Virus cattivo ma dall’andamento dei venti e delle correnti: quelle imbarcazioni erano infatti capaci di navigare solo a remi o a vela e, se non con manovre arditissime, solo con il vento in poppa.
Presto i naviganti si resero conto, proprio come ai nostri giorni, della necessita di tutelare la loro salute, e così, circa 2000 anni fa, nacque la figura del Medico di Bordo.
La prima cassetta di pronto soccorso, tutt’oggi visibile nel Museo archeologico di Piombino, risale al 120 a.C. ed è stata rinvenuta nel 1974 nel relitto di un veliero romano rimasto sepolto per due millenni sotto un intrico di posidonia a 18 metri di profondità. Subito si capì che a Bordo doveva esserci un Medico perché fra le altre cose vennero ritrovati uno specillo per misurare la profondità delle ferite ed una ventosa per i salassi. Nella cassetta c’erano 136 cilindretti in legno, rivestiti di stagno, contenenti pastiglie a base di erbe, utilizzate per curare ogni genere di patologia.
Ne ha fatta di strada da allora la scienza medica ed anche la medicina di Bordo, da sempre anticipatrice di misure di diagnosi e prevenzione, di vitale importanza per chi naviga in spazi ristretti e con molte persone, in mezzo agli Oceani.
Furono proprio i primi pionieri del Mare a dover affrontare e debellare malattie come lo Scorbuto, che decimò l’equipaggio di Magellano nella sua celebre circumnavigazione del 1520. Morì allora l’80% dell’equipaggio, tanto per avere un’idea delle proporzioni. L’usanza di imbarcare limoni mise fine a quella patologia, così misteriosa e causata dalla semplice assenza di Vitamina C.
Molto più complesse divennero le problematiche sanitarie insorte con l’avvio dei flussi migratori di milioni di persone fra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900. Con l’avvento di Navi sempre più grandi e veloci che potevano trasportare migliaia di passeggeri stipati all’inverosimile (non devo ricordare qui l’inferno della cosiddetta terza classe), anche un solo caso di colera, tifo, tubercolosi o morbillo, scatenava una epidemia di dimensioni drammatiche.
Nacquero, per necessità, le prime Regole per i Naviganti e le misure di contenimento delle epidemie, e nacquero termini, e funzioni, che oggi risuonano, paradossalmente, moderni alle nostre orecchie, quali Quarantena e Patente di sanità.
La ‘Best Practice’ per affrontare contagi nacque quindi nel Mondo Marittimo. Da allora le Navi sono diventate un modello per quanto riguarda l’alto standard in materia di salute, protezione dell’Ambiente, sicurezza e prevenzione, sotto la guida dell’IMO (International Maritime Organization) che ne garantisce standard di eccellenza. Oltre ad un luogo sicuro le Navi da Crociera sono diventate una magnifica opportunità di vacanza attraverso la quale visitare il Mondo intero.
L’impatto improvviso e devastante del Virus Covid-19 e l’impatto mediatico attirato da alcune Navi vittime dell’epidemia, ha penalizzato molto ingiustamente, la reputazione guadagnata a pieno titolo in decenni di straordinario impegno da parte delle Compagnie di Navigazione. Ma l’amore verso le Crociere ed il Mare, comune sia ai milioni di passeggeri che alle centinaia di migliaia di lavoratori Marittimi rilancerà il settore in tempi brevissimi e vi spiego perché, da un punto di vista medico.
La prevenzione e l’attenzione alla salute pubblica sulle Navi hanno sempre avuto qualche marcia in più rispetto a ciò che avviene a terra, proprio per i controlli stringenti e più facilmente applicabili in un ambiente confinato. Una rigorosa selezione e preparazione dell’equipaggio, training continui, ispezioni e audit regolari non hanno paragoni con ciò che avviene a terra. Gli standard di pulizia sono quasi ossessivi e di routine.
Prendiamo ad esempio la battaglia, combattuta e vinta, a Bordo, con un altro Virus: il Norovirus, che causa gastroenteriti. Come per il Coronavirus ci si può contagiare attraverso una persona malata, superfici, acqua o cibo. Bene, attraverso rigorose procedure, in atto a Bordo di tutte le Navi, la percentuale su 74 Milioni di passeggeri che hanno contratto l’infezione fra il 2008 e il 2014 è stata dello 0,002%, mentre la percentuale di chi lo contrae a terra è del 6% della popolazione generale.
Battaglia vinta attraverso la partecipazione ad un programma chiamato Vessel Sanitation Program (VSP) del Center for Disease Control (CDC) di Atlanta, al quale le Compagnie di Crociere aderiscono. Ma si continua a vigilare, giornalmente, attraverso le Autorità sanitarie locali dei vari Paesi anche nei confronti di altre patologie, quali la Legionella, la SARS e la MERS.
In ognuna di queste evenienze la Navi hanno dimostrato di avere bene controllato, e superato ogni minaccia, e di essere il luogo più sicuro dove passare le proprie vacanze e dove lavorare.
Non c’è dubbio che questa nuova Pandemia rappresenti una grande sfida e che siano in corso cambiamenti nelle pratiche e nelle procedure, per tutelare, ancora una volta, con la migliore ‘Best Practice’ passeggeri ed equipaggi.
Ma anche questa battaglia sarà vinta per primi dalla Gente di Mare, cosi come sempre dimostrato dalla Storia della Medicina e della Marineria, perché noi Marittimi siamo persone abituate da millenni a regole, solidarietà e discipline ferree, che disciplinano ogni aspetto della vita di Bordo.
Dal Mare, e dalla profondità di quegli Oceani dai quali è nata la nostra Vita, provengono i maggiori contributi al progresso delle conoscenze Mediche: tutta la conoscenza sugli impulsi elettrici che regolano il sistema nervoso si deve agli studi sui calamari, e la conoscenza dei marcatori genetici agli studi sulle meduse, solo per citarne alcuni.
E proprio dal Mare proviene anche il Remdesivir, l’antivirale derivato dalle spugne marine e appena approvato (1 maggio 2020) dalla Americana FDA (Food and Drug Administration) per il trattamento del Covid-19.
Arrivederci, a presto, a Bordo!