GOIA TAURO – Si è conclusa con il sequestro di 2.734 kg di cocaina purissima, la maxi operazione anti-droga svolta ieri nel porto di Gioia Tauro, frutto di un’attività di intelligence e di analisi della merce in transito nello scalo calabrese, quale destinazione di transhipment per le rotte commerciali tra Sud-America e Mar Nero.
La droga era nascosta in due contenitori frigo contenenti 78 tonnellate di banane provenienti dall”Ecuador, imbarcati a Guayaquil. Il carico era destinazione all’Armenia attraverso il porto georgiano di Batumi. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Calabria e dai funzionari dell’Ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Gli approfondimenti sulla documentazione e i controlli incrociati, effettuati attraverso le banche dati, sulle società coinvolte nell’operazione hanno rafforzato le ipotesi investigative e la necessità di procedere all’ispezione dei due contenitori refrigerati. Le operazioni di ricerca con l’utilizzo degli scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane e le attività dei cani antidroga hanno portato ad individuare l’ingente quantitativo di droga per un valore di 800 milioni di euro. Per le operazioni di trasporto e la successiva distruzione sono stati impiegati oltre 30 militari specializzati della Guardia di Finanza.
Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, si è complimentato con la magistratura e le forze dell’ordine in merito all’operazione. «Lo scalo portuale di Gioia Tauro – ha detto Agostinelli – è un sicuro avamposto di legalità. L’attento e approfondito lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine dimostra che la ‘ndrangheta viene combattuta e sconfitta in Calabria. Del resto, i numerosi controlli disposti dalla Magistratura e dalle Forze di Polizia sono la testimonianza di quanto a Gioia Tauro la presenza dello Stato sia più incisiva che in qualunque altro porto nel mondo, attraverso un’assidua azione di prevenzione e di contrasto del malaffare».