A Livorno firmato l’Accordo per la tappa più importante del procedimento di Federalismo culturale che vedrà il trasferimento del bene della Fortezza Vecchia di Livorno, dallo Stato al Comune, grazie anche al fondamentale contributo economico della Regione Toscana in favore del Comune di Livorno senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare questo importante risultato. Hanno firmato l’Accordo; il Segretario regionale del Ministero della Cultura per la Toscana, dott.ssa Giorgia Muratori, il Direttore dell’Agenzia del Demanio – Direzione Toscana e Umbria, dott.ssa Raffaella Narni, il Dirigente del Settore Attività culturali, Turismo, Musei e Fondazioni del Comune di Livorno, dott. Giovanni Cerini, e il Soprintendente per le province di Pisa e Livorno, arch. Valerio Tesi.
La Fortezza Vecchia costituisce l’estremità nord-occidentale del centro storico di Livorno, punto di partenza del Pentagono del Buontalenti, adiacente verso nord al Porto Mediceo e in prossimità della Stazione Marittima.
Edificata nella prima metà del ‘500 su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio, la Fortezza Vecchia divenne il quinto bastione della nuova cinta pentagonale con il ruolo di baluardo difensivo della città dalla parte di mare.
È una struttura militare triangolare composta da tre bastioni di forma diversificata collegati da una alta cortina muraria, nata come isola distaccata dalla terraferma, sia per migliorare la funzione difensiva, sia per accentuare il carattere di cittadella separata dal resto della città. Dalla metà del XVIII secolo la Fortezza comincia a perdere il suo carattere di isola, con la realizzazione del Piazzale dei Marmi nell’area contigua al bastione “la Capitana”, e a trovarsi inglobata nel porto.
Il programma di valorizzazione presentato dal Comune di Livorno parte proprio dal recupero dell’acquaticità, per restituire al manufatto il carattere di struttura fortificata isolata e l’imponenza che è venuta meno con l’addossamento dei piazzali portuali.
L’idea alla base della proposta progettuale è quella di recuperare e riqualificare le aree adiacenti al lato Nord della Fortezza Vecchia, ripristinando la separazione dal resto dell’area cittadina e, allo stesso tempo, migliorando i collegamenti tra Fortezza Vecchia, porto e quartiere Venezia.
Localizzata in posizione strategica tra il centro storico e l’area portuale, la Fortezza Vecchia ricopre naturalmente la funzione di cerniera tra il porto e la città, caratteristica che l’Amministrazione comunale intende valorizzare.
L’estensione e la conformazione del complesso architettonico è tale da poter ipotizzare la compresenza di varie funzioni, definite in modo che possano essere tra loro correlate e complementari. La prima e principale funzione da valorizzare è legata ai percorsi di visita museale della Fortezza intesa come manufatto monumentale.
L’importanza della struttura, la particolarità della sua genesi, strettamente connessa con quella della città, vengono in tal modo enfatizzate e promosse con il recupero integrale di ogni ambiente, aperto o chiuso, visitabile in ogni sua parte.
Una seconda funzione di fondamentale importanza è quella legata al flusso dei croceristi che sbarcano nelle vicinanze: i turisti, scendendo dalle navi, verrebbero convogliati all’interno della struttura dove potrebbero trovare una serie di servizi, dove trovare le indicazioni delle principali attrazioni culturali e non della città, acquistare i biglietti per recarsi nelle altre città della Toscana.
Buona parte degli ambienti della Fortezza Vecchia, le gallerie e i bastioni, nonché i piazzali principali, potrebbero essere destinati ad esposizioni temporanee o a manifestazioni culturali, festival a tema, fiere commerciali, promozione e distribuzione di prodotti editoriali legati al territorio e alla cultura toscana.
Continueranno ad essere organizzati spettacoli all’aperto di vario genere: concerti, spettacoli di prosa, balletti, cinema, incontri e presentazioni di libri, conferenze e dibattiti, con una capienza più ampia rispetto a quella che è stata autorizzata fino ad oggi.
Con il nuovo sistema degli accessi, combinato con l’utilizzo di spazi all’interno della Fortezza come “luoghi sicuri”, sarà possibile organizzare eventi in grado di ospitare un numero maggiore di persone. Infine, la Chiesa di San Francesco che ha mantenuto nei secoli la funzione di luogo di culto viene inserita nel percorso museale, ma continuerebbe ad ospitare funzioni religiose, da organizzare con la Diocesi cui l’edificio appartiene. Viene proposta altresì l’apertura ad altre confessioni rispetto alla cristiana cattolica, quale memoria della tradizionale multiculturalità della città di Livorno.