Il Mise autorizza 28,5 mln per i progetti di Nuovo Pignone, ricaduta positiva per i porti toscani

Nuovo Pignone

ROMA – Il ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via libera all’investimento da 28,5 milioni di euro presentato da Baker Hughes Nuovo Pignone – Il ministro Giancarlo Giorgetti ha autorizzato l’accordo per l’investimento sul progetto di sviluppo di tecnologie e prodotti a sostegno della transizione energetica  di cui 7,7 milioni sono messi a disposizione dal Mise e quasi 2 milioni dalla Regione Toscana.

“Una bella notizia, per l’intera economia toscana”, ha commentato il presidente regionale Eugenio Giani salutando l’Ok del MISE al progetto che mira a rendere maggiormente competitiva l’azienda nel mercato globale grazie alla realizzazione di impianti altamente innovativi nella sede di Firenze, che con più di 4 mila dipendenti è il centro decisionale globale per il business Turbomachinery & Process Solutions, e nello stabilimento di Talamona in Lombardia.  

Nuovo Pignone e i porti di Marina di Carrara e Livorno

Nuovo Pignone, oggi Baker Hughes, con sede centrale a Firenze, dove sono occupati 4mila lavoratori, l’azienda  inoltre si avvale di due stabilimenti produttivi di Massa e Avenza che contano 1.300 dipendenti. L’azienda è un punto di riferimento per l’economia della Toscana e per i porti di Livorno e Marina di Carrara da dove alimenta consistenti traffici di project e general cargo, in accordo con il terminalista livornese Terminal Lorenzini e su Marina di Carrara con FHP, holding portuale del fondo F2i.

Il porto di Marina di Carrara, affermatosi negli ultimi anni come hub portuale della Toscana per il project e general cargo, ha raddoppiando la propria attività grazie alla collaborazione con Nuovo Pignone per la quale gestisce lo sbarco e imbarco delle forniture, la movimentazione e l‘assemblaggio di moduli, destinati agli Stati Uniti.

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 “Si tratta di una notizia positiva per almeno due motivi: perché consolida una presenza storica e qualificata come quella del Nuovo Pignone e di Baker Hughes a Firenze e in Toscana, con reverberi anche sull’indotto – aggiunge Giani – e perché si investe in ricerca e sviluppo e in nuove tecnologie, chiave di volta per mantenere competitività in futuro da parte del made in Italy”. “Lo si fa per di più – aggiunge il governatore regionale – in collaborazione con centri di ricerca e università, con un gioco di squadra virtuoso dove l’innovazione si sposa alla svolta ‘green’ che fa bene all’ambiente, e creando nuovi posti di lavoro qualificati, in particolare ingegneri e tecnici specializzati”. “Tutto ciò – conclude – non può che essere un bel segnale per il futuro della nostra economia”.

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