ROMA– “È stato appena trasmesso alle competenti commissioni parlamentari il rapporto sugli effetti per l’ecosistema marino della tecnica dell’airgun“. Lo ha detto la Sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo, rispondendo a un’interrogazione in Commissione Ambiente alla Camera.
L’airgun è una tecnica di ispezione dei fondali marini, per capire cosa contiene il sottosuolo. Si tratta di spari fortissimi di aria compressa, con continuità ogni 5/10i minuti, che emanano onde riflesse da cui estrarre dati sulla composizione del sottosuolo. Questi spari tuttavia possono causare lesioni ai pesci, e soprattutto la perdita dell’udito quindi sono dannosi al pescato. Molte specie ittiche dipendono dal senso dell’udito per orientarsi, per accoppiarsi e per trovare cibo. Alcuni casi di spiaggiamenti di pesci sono stati attribuiti a queste tecniche.
“Si tratta – ha continuato Velo – della prima relazione conoscitiva predisposta sulla base delle attuali conoscenze acquisite e redatta ai sensi del dlgs 145/2005, che ha recepito, nell’ordinamento italiano, la Direttiva con cui la Comunità Europea ha fissato standard minimi di sicurezza per le esplorazioni, la ricerca e la produzione di idrocarburi in mare con l’obiettivo di ridurre la probabilità di accadimento di gravi incidenti, di limitarne le conseguenze e di aumentare la protezione dell’ambiente marino.
Il rapporto – ha continuato la Sottosegretaria Velo – è stato predisposto dal Ministero dell’Ambiente col supporto di Ispra e rappresenta la prima relazione conoscitiva sugli effetti dell’impegno della tecnica dell’airgun sull’ambiente marino. È stato, inoltre, istituito un gruppo di lavoro che avrà il compito, tra le altre cose, di sviluppare nuovi indirizzi specifici in materia di mitigazione degli impatti delle attività di airgun maggiormente rispondenti alle peculiarità ambientali delle regioni del Mediterraneo, che confluiranno in linee guida per gli utilizzatori di questa tecnica. Gli esiti delle attività del gruppo di lavoro – ha concluso Velo – potranno costituire la base per un’apposita normativa di settore”.