Risposte e sostegno economico alla città e ai suoi abitanti, al porto e alle aziende colpite dal crollo del ponte Morandi oltre che ai territori del centro e sud Italia che hanno subito i danni del terremoto.
ROMA –«Risorse e aiuti concreti alle famiglie che hanno perso la casa, sostegno a imprese e cittadini. Avevo promesso che non avrei mai abbandonato la città in ginocchio. Il governo è al vostro fianco, Genova si rialza». Con queste parole su Twitter il premier Conte ha annunciato ieri l’approvazione in Senato il decreto per l’emergenza Genova dopo il crollo del ponte Morandi.
Nell’Aula di palazzo Madama ad approvazione avvenuta, con 167 sì, 49 no e 53 astensioni, viene osservato un minuto di silenzio in memoria delle 43 vite interrotte dal crollo del ponte di Genova tre mesi fa. Il provvedimento che era passato alla Camera il 1 novembre scorso, in seduta notturna, è arrivato così a conclusione per dare risposte e sostegno economico alla città e ai suoi abitanti, al porto e alle aziende colpiti dal crollo del viadotto sul Pulcevera, oltre che ai territori del centro e sud Italia che hanno subito i danni del terremoto.
Il clima dell’Aula è stato da match calcistico, il ministro Toninelli ad approvazione avvenuta alza il pugno in segno di vittoria, la presidente del senato Maria Alberta Cancellati lo riprende pesantemente: «Toninelli ha alzato il pugno durante l’approvazione. Non venga più in quest’aula ad alzare i pugni! Non glielo permetteremo».
Toninelli poi dal profilo Facebook scrive: «per Genova abbiamo stanziato tutte le risorse necessarie. Ci sono quasi 300 milioni nel decreto Emergenze e soprattutto altri 500 milioni circa nella legge di bilancio. In più a metà dicembre partiranno i lavori di demolizione del ponte, come confermato dal commissario Bucci, responsabile della ricostruzione per conto del Governo. Oggi voglio ringraziare i Senatori, i Deputati e gli altri esponenti di Governo per aver permesso, dopo 47 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge, di approvare definitivamente un provvedimento tanto atteso dalla città, che consentirà di dare risposte certe alle molte esigenze che i Genovesi» – «Accanto ai 72 milioni per le 266 famiglie che sono rimaste senza una casa e che potranno comprarsi una nuova abitazione, abbiamo messo 55 milioni per le aziende danneggiate, 30 milioni per il sostegno al reddito dei lavoratori, quasi 50 milioni per la mobilità comunale e regionale, 20 milioni in favore degli autotrasportatori, circa 45 milioni per la logistica e il porto, vero baricentro economico della città. E l’elenco potrebbe continuare. Stiamo parlando di oltre 270 milioni solo per la città di Genova e senza considerare le risorse a favore del commissario Bucci. E poi abbiamo la manovra del popolo, non dimentichiamolo, con altri 200 milioni per il porto, ulteriori 160 milioni per gli autotrasportatori danneggiati dai lunghi tragitti conseguenti al crollo del ponte Morandi e 100 milioni per la Zona franca urbana, sempre a favore dell’economia della città» – «Felice per Genova che inizia a rinascere. Felice per uno Stato che, sulle infrastrutture, sta tornando finalmente a fare lo Stato.»