ROMA – Un interessante discorso pronunciato dall’on. Mario Monti il 27 dicembre scorso al Senato – Seduta 257ª – su “Legge di bilancio dello Stato 2025 e bilancio di previsione 2025-2027 (ddl, discussione generale, esame articoli, il Governo pone la fiducia).
Monti denuncia il vuoto di crescita economica in Italia negli ultimi 30 anni, soprattutto a causa della «grande suzione» da parte della politica per l’acquisizione del consenso «la crisi distributiva» – commenta Monti –«unita alla crisi industriale, tracimerà in una grande crisi della domanda».
Ecco le parole pronunciate da Mario Monti:
«Il vuoto di crescita che c’è stato in italia in questi trent’anni, 1994-2024, non è stato veramente un vuoto ma è stato una grande suzione, si è estratta dall’economia produttiva un’enorme rendita politica, a diversi livelli, che conosciamo bene e che nessuno penserà di praticare.
Il primo è quello dell’acquisizione del consenso, del tentativo di acquisizione del consenso elettorale o con i soldi dello stato oppure con i soldi di altri cittadini, forma ancora più subdola, quando per ostilità ai principi della concorrenza la rendita politica per essere gradita, tiene in essere rendite di posizione e altre parti della cittadinanza estraggono da determinate categorie promettenti elettoralmente.
E infine siamo tutti scandalizzati quando guardiamo alle nomine e pensiamo di scorgere in essere elementi di favore politico. Mi dicono che queste cose di tanto in tanto accadono, ebbene se c’è tanto fervore, tanta battaglia, tanta energia spesa per acquisire a sé o alla propria corrente o al proprio partito tante posizioni: elevate, medie, basse, bassissime. Sarà perchè affluiscono all’autore di questi atti, evidentemente, benefici di carattere politico ed economico che devono avere la loro contropartita nella grande aspirazione che la cupola politica che è vastissima in Italia, e pratica nei confronti di una economia produttiva che è sempre meno eretta.
Abbiamo l’ombra, ma più dell’ombra di una crisi industriale che tutte le parti qui temono e deprecano, ma non sarai in relazione con quello che ho appena detto? E abbiamo l’ombra di una grande crisi distributiva e non tutte le parti qui deprecano perché anche molto a che fare nella mia valutazione con la genuflessione dello Stato di fronte agli evasori, a mio parere è stata praticata più da una parte politica che dalla parte opposta. Comunque la crisi è distributiva unita alla crisi industriale che tracimerà in una grande crisi della domanda e già lo vediamo. Quindi è un Paese che merita tutto il nostro amore e un po’ di esame di coscenza da parte di ciascuno di noi, e un grande rimboccarsi le maniche».