Il ministro all’Ambiente e Tutela del Mare, Sergio Costa, annuncia la nascita della nuova Direzione del Mare – dal 1 gennaio 2020 – Tra le varie funzioni: «Intercettare finanziamenti giganteschi che l’UE mette a disposizione per tutte le rivoluzioni verdi».
di Lucia Nappi
ROMA – Dal 1 gennaio 2020 prenderà avvio la Direzione generale del Mare, approvata un mese fa circa, come decreto legge nell’ambito del riordino dei ministeri. L’annuncio è dato dal ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, durante l’Assemblea pubblica di Confitarma a Roma. Sull’argomento il ministro interviene a margine dell’assemblea.
Perchè la nascita di una Direzione del Mare?
«Siamo un paese bagnato per due terzi dal mare ma non esisteva un player, un riferimento, che fosse specializzato in questo settore e quindi molti problemi si affogavano insieme ad altre questioni. Pertanto ho previsto una struttura con un direttore generale, dei dirigenti, degli impiegati e dei funzionari, che parli del mare con gli armatori».
Quali sono gli aspetti di cui si occuperà la direzione e quale rapporto avrà con gli armatori?
«C’è tutto un aspetto green che stiamo costruendo insieme agli armatori, non da soli. Per esempio il tema degli approvvigionamenti delle navi, dal carbon fossile alle future fonti rinnovabili, che oggi deve passare per il GNL. La direzione del mare lavorerà su questo con gli armatori. Poi principalmente per intercettare quelli che sono i finanziamenti giganteschi che l’Unione Europea mette a disposizione per tutte le rivoluzioni verdi. L’U.E. finanzia i progetti, non le idee, pertanto la Direzione del Mare servirà a questo: lavorare insieme agli armatori, intercettando i fondi».
Questioni ambientali molto spinose legate alla naviogazione marittima – Quali le azioni del Governo in merito le Bocche di Bonifacio? (Dove alcune settimane fa, un’altra nave ha fatto naufragio mettendo a rischio un patrimonio ambientale unico al mondo)
«Ci stiamo lavorando, non posso dire niente di più, c’è su questa questione un tema di diritto internazionale. Ci stiamo lavorando in termini di diritto internazionale che di diritto nazionale, per trovare la migliore soluzione possibile, su questo non defletto» .
A conclusione dell’Assemblea anche il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, è intervenuto sul tema della nuova Direzione del Mare, specificando: «Siamo molto contenti di avere una sorta di regia a livello governativo» – «Questo lo chiedevamo da diverso tempo, oggi ho detto un po’ provocatoriamente che continuiamo a rivolgerci ad otto ministeri. Altre nazioni hanno utilizzato l’accentramento per quanto riguarda le diverse funzioni nell’ambito marittimo. Credo che questo anche se non dovesse diventare il ministero del mare ma una forta direzione di accentramento chiediamo soltanto una regia ed un interlocutore che sia in grado di coagulare nell’ambito governativo I diversi dicasteri a cui ci dobbiamo rivolgere»