“SUD – Progetti per ripartire” è il tema del confronto sul Mezzogiorno e sul programma Next GenerationEu promosso dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. Iniziativa che si colloca nell’ambito della campagna di ascolto e di confronto del governo su priorità e metodi da seguire per la progettazione e la realizzazione degli interventin vista della elaborazione definitiva del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’Accordo di Partenariato 2021-27.
La consultazione è stata aperta stamani dal premier Mario Draghi e si conclude domani con l’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco alla presenza di tutti i presidenti delle Regioni del Sud, i sindaci delle città metropolitane del Mezzogiorno, esperti e studiosi della questione del Meridione. “Il governo ha inteso lanciare una campagna di ascolto diffusa sul tema” – “la giornata di oggi va quindi intesa solo come primo passo” – ha specificato il premier Draghi – “Il programma Next GenerationEu prevede per l’Italia 191,5 miliardi da spendere entro il 2026. Rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi. Ciò significa fare ripartire il progetto di convergenza tra mezzogiorno e centro-nord che è fermo da decenni, anzi è grandemente peggiorato da inizio degli anni settanta” – ha detto Draghi – “Un forte calo di investimenti pubblici che ha colpito il Sud” e ora “per la prima volta abbiamo l’occasione di aumentare la spesa per infrastrutture fisiche e digitali”. Draghi ha sottolineato come la presenza di tante risorse non porti necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno, per la presenza di due problemi: “l’uso dei fondi europei” e “il completamento delle opere pubbliche” – a dimostrazione di questo i dati nazionali riportano che “nel 2017 sono state 647 le opere pubbliche avviate ma non completate, in oltre due terzi dei casi nemmeno arrivate a metà, il 70% di queste collocate al Sud“. Da parte del governo pertanto il compito di “divenire capaci di spendere i fondi e di farlo bene” – ha sottolineato il premier – “In questa sfida un ruolo cruciale è anche vostro, classi dirigenti. Ma un vero rilancio richiede partecipazione attiva tutti i cittadini”.