Parla Achille Onorato, Ceo di Moby SpA: «L’importanza dell’intermodalità e la realizzazione dei grandi investimenti, delle grandi Opere» – A Piombino il Polo Logistico automotive: «300 mila auto che oggi vanno nel Nord Europa, opportunità da non perdere».
di Lucia Nappi
ROMA – Oggi l’85% delle merci in Italia viaggia ancora su strada, esiste pertanto una ampia possibilità di traslare parte di questi traffici verso il mare, non solo nelle tratte di singola percorrenza da un porto all’altro, ma tramite l’intergrazione con un trasporto intermodale più globale a livello europeo. Ma c’è un Europa che viaggia a due velocità: il Nord Europa ha le infrastrutture per cogliere tutte le opportunità e l’Italia ancora no.
Questa la denuncia di Achille Onorato, amministratore delegato di Moby S.p.A. punto di riferimento all’interno del Gruppo Onorato, lanciata dal palco di Assarmatori, ripreso poi a margine dell’incontro.
L’importanza delle Autostrade del Mare ma anche dell’intermodalità? (VIDEO)
«L’importanza soprattutto dell’intermodalità e la realizzazione dei grandi investimenti, delle grandi Opere che consentano di collegare il sud di questo continente, ci metto anche il nord Africa in un futuro, fino al nord Europa. Poi le direttrici per uscire a Ovest ed est del nostro mondo. E’ importante grandi opere e grandi investimenti: dragaggi, razionalizzazione dei porti, Terzo Valico, sbloccare il Brennero per consentire lo sviluppo del traffico intermodale e anche dell’ultimo miglio ferroviario nei porti.»
Il progetto di Piombino prevede un traffico intermodale?
«Stiamo cercando di creareare il primo Polo Logistico europeo per le automotive a Piombino, a fatica. C’è un’Autorità Portuale che in questo momento sta iniziando a capire, grazie al commissario (ndr commissario Pietro Verna) le nostre istanze. Dobbiamo fare molto velocemente perchè siamo pronti a portare, nel giro di pochi mesi, dalle 200 mila alle 300 mila auto a regime a Piombino. E’ una opportunità che l’Italia non può perdere, che la Toscana e un’area depressa come Piombino non può perdere. Oggi queste merci vanno nel Nord Europa. Le possiamo attrarre a Piombino, dobbiamo essere molto lucidi e combattere perchè venga realizzato in tempi brevi».
Sull’armamento in Italia, nel settore traghetti, si parla di navi troppo vecchie, quali le soluzioni? (VIDEO)
«Il settore dei traghetti aveva l’opportunità del rinnovo delle flotte con la normativa IMO 2020 si può riaprire un nuovo ciclo di cantieristica. L’Europa questo non è riuscito a coglierlo, se lo avesse colto avrebbe aiutato soprattutto quei piccoli armatori a un piano di rilancio. Oggi costruire per una nave traghetto, i tempi per ripagarsi gli investimenti sono superiori ai trenta anni».
C’è bisogno di incentivi soprattutto per la cantieristica a livello europeo?
«Tolto il bellissimo caso di Fincantieri, il settore della cantieristica europea è in profonda crisi. Ci sono tanti piccoli cantieri che non sono in grado di competere con la cantieristica dalle altre parti del mondo. Questo avrebbe potuto essere un volano per far ripartire questo tipo di cantieristica e costruire nuovi traghetti».