di Giovanni Grande
ROMA – In un contesto internazionale caratterizzato da forti elementi di incertezza, esito della Brexit e protezionismo americano ne sono solo due esempi, il futuro del sistema paese si giocherà a partire dai livelli di competitività assicurati dalla catena logistica. Il messaggio che arriva dall’Agorà Confetra 2018 su questo punto è stato chiaro: non solo dotazione infrastrutturale ma anche procedure amministrative e di controllo più veloci e semplificate permetteranno all’Italia di far fronte alle sfide di un mondo sempre più interconnesso grazie all’uso delle nuove tecnologie. È lungo questa linea che si sta sviluppando l’attività di Circle, azienda guidata dal presidente e CEO Luca Abatello che debutterà a breve sul mercato borsistico italiano.
In quale campo opera Circle?
Siamo un’azienda specializzata nella digitalizzazione delle supply chain che da una parte fornisce servizi alle imprese nell’implementazione dei processi, dall’altra prodotti software come Milos e Sinfomar, pensati per la gestione della catena logistica e portuale nell’ottica del recupero di efficienza e snellimento delle procedure. Inoltre, forniamo supporto ad enti pubblici e privati sulle opportunità legate a fondi e progetti comunitari, seguendo l’iter dall’individuazione delle risorse al coordinamento del piano.
Quali sono i comparti dove operate principalmente?
Logistica in generale, intermodale e portualità. Siamo presenti nei principali scali italiani con un posizionamento estero – Spagna, Portogallo, Marocco, Turchia, Mar Nero – che ammonta a circa il 40% del nostro fatturato. Agevoliamo soprattutto il passaggio dalla componente marittima ai corridoi semplificando i procedimenti tra paesi europei ed extra Ue. Tra le ultime novità l’introduzione di Milos Tos Multipurpose, pensato per i terminal specializzati nella movimentazione di merce varia e l’implementazione del modulo Fast Trade Line per la velocizzazione delle pratiche digitali e automatizzate. In pratica quando un container o rotabile viene caricato in nave in una scalo non comunitario è possibile già comunicare tutte le informazioni allo scalo di destinazione.
Come sta evolvendo il contesto in cui operate?
Negli ultimi 3-4 anni l’Italia ha recuperato molto terreno. Resta da capire se la logica di fondo basata sullo sviluppo dei corridoi intermodali e delle autostrade del mare sarà confermata dalle iniziative del governo. Bisognerà capire le risorse destinate allo sviluppo della logistica 4.0 e all’uso delle nuove tecnologie. Senza dimenticare gli ultimi passi da fare per lo sblocco definitivo dello sportello unico doganale. Positiva è senz’altro l’attenzione verso tematiche innovative come la blockchain, con la previsione di un bando ad hoc per le imprese che investono in questa innovativa tecnologia.
Anche Circle si iscrive alla corsa per le applicazione blockchain?
Senza dubbio. Già lavoriamo su tecnologie consolidate come l’internet of thing che applichiamo ampiamente con l’uso di rfd e targhe “intelligenti”. Nello specifico stiamo collaborando a un progetto sull’utilizzo degli smart contract. Bisognerà lavoraci ma a partire dal 2021 l’uso della “catena di blocchi” diventerà realtà.
Quale sarà il prossimo passo di Circle?
Abbiamo presentato la comunicazione di pre-ammissione a Borsa Italiana per la quotazione sul mercato AIM. Un passo che ci porterà evidenti vantaggi nel percorso di crescita di questi ultimi anni sostenendo ulteriormente i nostri piani di sviluppo. Entro la prossima settimana faremo il nostro esordio nel mercato dei capitali, non senza un pizzico di orgoglio.