Assemblea Generale Alis – De Micheli, autotrasporto: “Una politica forte tra incentivi e disincentivi”

Assemblea Generale di Alis a Roma -Il presidente Guido Grimaldi interviene sui temi della mobilità sostenibile “1500 aziende”, quelle associate ad Alis, “che nel triennio 2016-2019 hanno fortemente investito con fondi propri in sostenibilità”.

ROMA – “La creazione di 10 mila posti di lavoro, 5 miliardi di investimento in nuove tecnologie, in navi, in treni, in camion di ultima generazione. Dimostrano la nostra volontà di essere sempre più sostenibili” . Questi i numeri presentati da Guido Grimaldi, presidente di Alis, all’Assemblea Generale 2019 svolta ieri mattina a Roma, al Parco della Musica, Auditorium Santa Cecilia, dove sul tema di Sostenibilità, sviluppo e internazionalizzazione sono intervenuti i molti interlocutori di primo piano della politica e dell’economia. Presenti i ministri Paola De Micheli, Infrastrutture e Trasporti e Vincenzo Amendola, Affari Europei, i tecnici: Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Massimo Deandreis, direttore di SRM e di Domenico Arcuri, ad di Invitalia, Maurizio Gentile, ad e dg di Rete Ferroviaria Italiana, Adriano Giannola, presidente di Svimez, Emanuele Grimaldi, ad del Gruppo Grimaldi e vice presidente dell’International Chamber of Shipping, il dg Renato Grimaldi del ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

L’Assemblea è stata pertanto sede di dialogo con con il governo: “La presenza oggi di due ministri – sottolinea Grimaldi – hanno mostrato una certa attenzione da parte di questo governo alla nostra Associazione”. E’ stato quindi tracciato un bilancio non solo del 2019, anno importante, ma soprattutto per fare il punto sul lavoro svolto, dal 2016 ad oggi, dalle imprese che fanno parte dell’Associazione per la logistica sostenibile.

In tutto 1500 aziende che “in questi tre anni hanno fortemente investito con fondi propri in sostenibilità”. In tutto 5 miliardi, come spiegato da Grimaldi, che sono andati a finanziare le tante operazioni sul versante della sostenibilità: la costruzione di nuove navi, nuovi camion, nuovi treni, magazzini di ultima generazione e infrastrutture più moderne, per allinearsi rapidamente ai target imposti dalle normative europee, investimenti sul versante degli idrocarburi, scrubber LNG, fotovoltaico. Inoltre il 2019 è stato l’anno dei “new deal”,  i nuovi protocolli d’intesa firmati per la mobilità sostenibile, che si traduce in “dovere morale e sociale da perseguire per il miglioramento della qualità della vita” – dice Grimaldi – ma anche della salute pubblica con il calo della percentuale delle malattie tumorali.

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L’incremento dei traffici delle Autostrade del mare e dello Short Sea Shipping, l’intermodalità ferroviaria si traduce anche, dal punto di vista economico, in termini di risparmio per le imprese: “Grazie ai nostri associati abbiamo prodotto un risparmio complessivo per le imprese italiane o straniere che trasportano in tutta Italia e verso l’estero di circa 1 miliardo di euro all’anno, spostando 40 milioni di tonnellate di mezzi pesanti dalla strada al mare e 30 milioni di tonnellate di mezzi pesanti dalla strada al ferro, con una riduzione dei costi complessivi per l’ambiente di circa 1,7 milioni di euro al chilometro. I risultati degli investimenti sostenuti dai nostri associati nei tre anni dalla nascita dell’Alis hanno creato occupazione per oltre 10mila persone”.

Sul tema dell’ambiente come leva di crescita del paese è intervenuta il ministro De Micheli in un tête-à-tête con Bruno Vespa dal palco dell’Auditorium. Tema ambientale sul quale l’Italia è arrivata un po’ in ritardo, rispetto ad altri paesi, spiega il ministro – che comporta investimenti di maggior costo ma che producono anche maggiori risultati: gli “investimenti ferroviari hanno un costo elevato ma determinano un effetto elevato anche sul piano della crescita, superiore agli investimenti stradali”.

Intermodale
Il ministro punta il dito sull’importanza del trasporto intermodale,  annuncia quindi la volontà di “muovere i passi velocemente in questo ambito” e soprattuttu sul tema dell’ultimo miglio ferroviario siamo nelle condizioni di dare un’accelerata sui porti maggiori. C’è un investimento da qui al 2023 di 1, 5 miliardi per dare il massimo di contributi su l’intermodalità”.

Marebonus e ferrobonus è stato chiuso il pacchetto degli emndamenti del Mit e su questi incentivi “per il prossimo biennio, avremmo trovato le risorse” il ministro poi annuncia su tema un confronto programmato, per oggi, al MISE- “misure che mi auguro che vengano accolte con il sostegno dal governo“. Altre leve di crescita del paese, spiega il ministro “partono innanzi tutto dal tema della stabiità, non tanto per la governabilità del governo , quanto per un po’ di regole che garantiscano la stabilità”.

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Autotrasporto, una politica “forte” tra incentivi e disincentivi.
Sull’autotrasporto, uno dei temi più caldi in questo momento, il ministro annuncia per giovedì, 14 novembre, l’incontro con l’autotrasporto per portare avanti una politica “forte” tra incentivi e disincentivi. “si introduce l’incentivo per la sostituzione dei camion. In questo ambito c’è l’incrocio tra la riduzione di un contributo ambientalmente negativo e l’introduzione dell’incentivo per la sostituzione di un parco camion.” – dice quindi De Micheli- “Sulla Legge di Bilancio si prevede la riduzione degli incentivi sulle accise del gasolio per i mezzi euro3 al 2020 e per gli euro4 al 2021.” Conclude pertanto “Accentuare il contributo per la sostituzione dei mezzi era già previsto nel decreto fiscale”.

I porti
La trascuratezza dell’argomento dei porti in Italia, sebbene i due terzi del nostri territori si affacci sul mare è un tema da non sottovalutare: “La mancanza di questi argomenti sulla scena pubblica determina dal punto di vista politico scelte mediocri” l’argomento era stato già trattato anche la settimana scorsa all’Assemblea di Confitarma.
In uno slancio “più che ottimista” il ministro si sbilancia in una proiezione a medio termine che vede l’incremento dei fattore di competitività della portualità nazionale: “potenzialmente abbiamo porti che competono già con Amburgo ed altri che possono arrivare a competere nei prossimi 5 anni con Rotterdam”.

Lucia Nappi

 

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