Confetra Liguria, Laghezza: Paralisi autostrade, danni economici e reputazionali

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Danni reputazionali permanenti al sistema logistico ligure e nazionale – L’allarme del presidente di Confetra Liguria, Laghezza: “La perdita di immagine può incrementare la quota di merci che optano per la strada del nord, ovvero per i porti nordeuropei”.

GENOVA – “Esiste solo un aspetto drammaticamente positivo del collasso del sistema logistico ligure: forse per la prima volta in modo conscio e consapevole, il tessuto produttivo del nord ovest d’Italia ha assunto consapevolezza dell’importanza dei porti liguri e del ruolo che svolgono sui flussi di merce da e per le industrie italiane”.

Per Alessandro Laghezza, presidente di Confetra Liguria, la manifestazione che si svolge a Genova oggi assume quindi un significato del tutto particolare, derivante da un sistema che va in default non solo per inefficienze del concessionario, ma anche e soprattutto per precise responsabilità politiche che trovano sintesi “nel goffo tentativo di mettere a posto le cose accelerando in modo paradossale e grottesco le verifiche di sicurezza a viadotti e gallerie e paralizzando il traffico autostradale”.

“I danni – conclude Laghezza – sono incalcolabili: nel breve si tratta di un tracollo operativo ma ciò che ci preoccupa di più è il futuro: la perdita di immagine e quindi di affidabilità potrebbe incrementare ulteriormente la quota di merci e prodotti che optano per la strada del nord, ovvero per i porti nordeuropei, generando un danno permanente per il sistema logistico ligure e italiano nel suo complesso, oltre che una perdita secca di entrate per l’Erario.
Subito dopo il crollo del Ponte Morandi, Genova è stata per i cittadini e per le merci del nord ovest una città irraggiungibile. Poi gli interventi lampo su itinerari alternativi avevano consentito in tempi brevissimi di renderla accessibile e ripristinare la piena funzionalità del porto. Oggi i danni economici e reputazionali causati dal tracollo della viabilità autostradale rischiano di essere ancora maggiori e soprattutto di estendersi al medio-lungo periodo. I provvedimenti per uscire dall’emergenza e dalla crisi devono essere quindi tanto immediati quanto efficaci. Provvedimenti che riguardino la gestione delle ispezioni e delle verifiche infrastrutturali, da compiere nel rispetto e nella garanzia della piena operatività della rete; provvedimenti che garantiscano una copertura dei danni subiti dal sistema delle imprese costrette a fronteggiare cali di fatturato superiori al 70%, provvedimenti di accelerazione nell’apertura dei cantieri e nell’espletamento dei lavori per la realizzazione di nuove infrastrutture”.

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