“A due anni dalla nascita, possiamo affermare che ormai Confetra Sicilia è una realtà nel panorama del mondo associativo isolano. Ma molta strada c’è ancora da fare per portare i temi della logistica sempre più in primo piano. E’ un grande onore per me essere stato chiamato, dai rappresentanti delle più importanti sigle che assistono i diversi soggetti della filiera logistica siciliana, a continuare il lavoro sin qui svolto nella confederazione ragionale”. E’ quanto ha affermato Mauro Nicosia, confermato nei giorni scorsi presidente di Confetra Sicilia per il secondo biennio. La riconferma all’unanimità da parte del Consiglio di Confetra Sicilia visto anche la nomina dei consiglieri espressione delle principali associazioni che hanno partecipato, due anni fa, alla costituzione della confederazione regionale. Tra queste autotrasportatori, terminalisti portuali, spedizionieri doganali, agenti marittimi, traslocatori, fumigatori e rappresentanti degli interporti che hanno contribuito, partecipando attivamente all’intensa attività svolta da Confetra Sicilia, al dibattito sui più importanti temi della logistica regionale.
“La Sicilia – ha specificato Nicosia – può avere un ruolo fondamentale nello sviluppo della capacità attrattiva dei traffici che insistono, nonostante la crisi determinata dalla pandemia, nel contesto euromediterraneo. Su quali infrastrutture investire, come e quando farlo, è una scelta che però non può essere fatta a prescindere dal contesto economico euro mediterraneo e dalle sue prospettive di crescita.
L’analisi dei mercati della sponda sud del Mediterraneo è il piano sul quale fondare le scelte infrastrutturali per il Sud. Per spingerli a diventare nostri partner stabili e considerare quindi la Sicilia un gate d’ingresso al mercato UE, bisogna costruire un’offerta logistica che provi ad anticipare le loro esigenze.
L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione delle procedure sono i pilastri su cui deve poggiare una nuova visione della mobilità attraverso la quale sviluppare il sistema logistico portuale siciliano.
La logistica moderna si basa infatti sulla realizzazione di reti di interconnessione tra porti e strutture logistiche dell’hinterland. Il potenziamento quindi dell’offerta intermodale siciliana passa attraverso la pianificazione e la realizzazione di infrastrutture ferroviarie e stradali efficienti e performanti. La competitività dei suoi porti siciliani e la loro capacità di attrarre le merci passa soprattutto dalla loro capacità di attrezzarsi.
L’ampliamento delle superfici portuali, l’adeguamento delle banchine ad ospitare navi sempre più grandi, la realizzazione di depositi di GNL, la riconversione energetica in chiave green delle infrastrutture portuali sviluppando l’offerta di banchine elettrificate al servizio de traffico passeggeri e commerciale. La riqualificazione delle arterie autostradali in “Smart road” dotate di aree di sosta attrezzate e il potenziamento della rete degli interporti siciliani. Queste sono solo alcune delle azioni che renderebbero più attrattivo il sistema logistico siciliano.
In questo scenario le due ZES istituite in Sicilia Occidentale ed Orientale possono diventare una opportunità alla quale affidare questa prospettiva. Ma le sole ZES potrebbero non essere sufficienti senza essere integrate con Zone Franche portuali”.