Confindustria Livorno-Massa Carrara e Industria 4.0, nuovi modelli di sviluppo

LIVORNO – “E’ necessario accelerare il cambiamento delle imprese con una formazione 4.0 che affianchi un’industria 4.0” – richiamava all’azione il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, in occasione delle Assise Generali del 16 febbraio a Verona.
 
A questa sollecitazione hanno risposto gli imprenditori toscani, i quali durante l’incontro “Industry 4.0 – Preparati al futuro” del 23 febbraio u.s., organizzato da Confindustria Toscana in collaborazione con gli Headquarters di Confindustria nazionale, hanno parlato del Digital innovation hub, costituito a fine 2017 da Confindustria Toscana, dalle cinque territoriali regionali (Confindustria Firenze, Livorno-Massa Carrara ,Toscana Nord, Unione Industriale Pisana, Toscana Sud,) e Ance Toscana, con l’obiettivo di digitalizzare le imprese e aumentarne la produttività.
 
Industria 4.0 è considerata la quarta rivoluzione industriale ma, in effetti, dovrà essere prima di tutto una rivoluzione culturale. Per poter affrontare questa rivoluzione, è necessario un profondo cambio di mentalità nel vivere l’azienda in modo radicalmente  diverso. Come organizzazione degli Industriali, siamo massivamente impegnati nel creare una rete di supporto per tutte le tipologie di aziende, in modo da poter far conoscere e, successivamente, far acquisire le tecnologie abilitanti che, com’è noto, rappresentano il requisito indispensabile per accedere alla gamma di incentivi previsti per Industria 4.0.” – sottolinea Stefano Santalena, Managing Director della multinazionale Hallite Italia Srl, vicepresidente di Confindustria Livorno Massa Carrara e componente del Consiglio di Amministrazione del D.I.H. Toscana.
 
Un nuovo modello di sviluppo che punti su innovazione, sostenibilità e formazione per spingere la crescita e rendere le imprese competitive. Sono i temi al centro dell’intervento di Roberto Pucci, CEO di Prometec, azienda massese associata a Confindustria LI-MS leader in progettazione, costruzione, commercializzazione di macchine per l’escavazione del marmo, che ha portato come testimonianza gli effetti del Piano Industria 4.0 nel settore della produzione dei macchinari per la lavorazione della pietra.
 
“L’Italia è un paese leader nell’esportazione dei macchinari per la lavorazione della pietra, – afferma Pucci -. Mantenere e rafforzare il posizionamento non è facile; le nostre produzioni sono prevalentemente custom made e obbligano a un lavoro ancor più difficile per meglio competere. In tale contesto, il Piano Industria 4.0 può dare una spinta propulsiva a tutto il settore. L’Italia è uno dei principali paesi esportatori di materiali lapidei e in Toscana il distretto di Carrara rappresenta il distretto più importante di estrazione e lavorazione. La zona si presenta come un hub di materiali che vengono distribuiti nel mondo o lavorati per commesse. Tuttavia deve essere accresciuta la percezione della rilevanza strategica del settore, sia a livello regionale, sia nazionale. Per questo riteniamo di importanza strategica le politiche economiche che favoriscano l’innovazione, l’efficienza e il rafforzamento della capacità produttiva del settore, e che siano propedeutiche a un miglior posizionamento competitivo sui mercati internazionali”.
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