di Lucia Nappi
MONACO – Secondo Franco Nicola Cupolo, managing director operation & sales di Contship Italia “La visione del futuro è quella di una logistica integrata. I porti che si connettono sempre più al territorio è l’unica strategia per vincere, l’unica vera guerra rivoluzionaria che c’è in atto, per la creazione di grandi conglomerati logistici ed essere in grado di offrire un prodotto effettivamente integrato a chi ce lo chiede”.
L’incontro con l’A.D. di Contship avviene nello stand espositivo che il Gruppo ha allestito al Tranport Logistic di Monaco all’interno del quale, durante la Fiera, sono affluiti la maggiorparte degli operatori internazionali del settore.
Nella strategia del Gruppo Contship e di cui ci parla Cupolo, l’obiettivo da perseguire è l‘intermodale infatti non è secondario il dato numerico che da La Spezia il 33% del traffico venga mosso via treno e sia il primo porto d’Italia per l’utilizzo della ferrovia, una misura tripla rispetto al sistema nazionale: “Spezia rappresenta un patrimonio italiano“ sottolinea Cupolo, “una vocazione che abbiamo in cui crediamo e vogliamo investire, rappresenta il futuro strategico, non solo della logistica, ma dell’intero sistema nazionale produttivo. Contship da Spezia ha un sistema interconnesso con la ferrovia che copre non solo l’Italia settentrionale e centrale ma si sta cominciando a muovere oltralpe, nonostante i coli di bottiglia. E’ la linea che svilupperemo in futuro e cioè quello di aumentare la capacità di raggiungere i mercati distanti da noi.
Entro il 2030 il 30% delle merci dovrà viaggiare su rotaia, questo è quello che ha definito l’Europa, ma l‘Italia fatica ad adeguarsi è in ritardo rispetto agli altri paesi europei. Da noi solo il 6% delle merci transita su rotaia, il settore ha perso il 40% di mercato negli ultimi 10 anni, la crisi economica che sembra non finire ma, ha rafforzato il trasporto su gomma che detta legge sui prezzi. Ce la farà il nostro paese ad affrontare la rivoluzione della ferrovia? “Auspichiamo che il sistema Italia ce la faccia” dice Cupolo “dipende dall’intero sistema e dal coacervo di soggetti che lavorano intorno alla logistica e alla ferrovia, se noi siamo tutti compatti nel credere che questo è un valore strategico per il sistema Italia e per il sistema Europa, allora la sfida diventerà un’opportunità agli sforzi che noi stiamo mettendo in atto. Abbiamo tre anni davanti a noi per far si che questa opportunità diventi realtà perché se non lo facciamo noi lo farà qualcun altro”.
L’apertura del maxi tunnel del Gottardo apre l’opportunità alla nostra Penisola di diventare una piattaforma logistica per l’Europa, ma ci impone di affrettare i tempi e scommettere sul rilancio della ferrovia. Cupolo sottolinea con chiarezza questa necessità: “L‘apertura del Gottardo alle merci significherà che o il sistema italiano è in grado di accedere a quel mercato con una catena logistica efficiente e quindi con ferrovie efficienti, o altrimenti il nostro paese sarà soltanto un soggetto che subirà questo sviluppo e la catena logistica, la catena industriale, la catena che crea valore aggiunto in Italia può solo perdere valore. Crediamo che il sistema di interconnettività: porti, ferrovie, l’intermodalità in generale gli hub intermodali terrestri servano e siano la risposta. Questa è la ricetta per aggredire il mercato ed essere in grado di interfacciare questo servizio. La ferrovia inoltre è anche sostenibile perché l’impatto in termini di CO2 e di sostenibilità ambientale più in generale.
A livello internazionale il traffico delle merci potrebbe ricevere una battuta d’arresto con la politica portata avanti da Trump negli stati Uniti?
“E’ difficile dirlo l’economia è quella che comanda, è quella che storicamente ha permesso ai corridoi doganali di affermarsi quindi la domanda della merce è lì, fin quando ci sarà una domanda della merce ci sarà una offerta di trasporti. Al di là delle politiche protezionistiche di una nazione, l’importante è che l’economia cresca e per questo ha bisogno di un sistema logistico che cresca insieme all’economia altrimenti questo binomio si rompe e non ci sarà ne l’uno e ne l’altro”.
Quali sono i vostri mercati?
“Il nostro sistema logistico di porti e di reti logistiche ci apre a tutto il bacino del Mediterraneo e quindi va al di là della nazione Italia, è un rapporto di interessi con più nazioni che risiedono in questo bacino, ma nell’ottica futura abbiamo contatti con i paesi transfrontalieri, con la comunità europea.”
Con i paesi asiatici?
“Abbiamo un costante rapporto con questi mercati tant’è che annualmente il nostro management, in primis il presidente, dedichiamo parte del nostro tempo per andare a visitare questi paesi e per avvicinare sempre di più questi mercati”.
Tranport Logistic, quanto sono importanti questi momenti di confronto internazionale per un Gruppo come il vostro?
“Soprattutto nelle novità del messaggio che si vuol dare si riscontra l’utilità, per la prima volta Contship e Eurogate insieme arrivano con un prodotto unico, con la voglia di investire su un prodotto unico. Questo evento serve anche per dare un segnale tangibile che la direzione è quella di creare sempre più un sistema integrato. Dal punto di vista di marketing, di branding, di mercato commerciale e poi di prodotto di quella che è la nostra mission e vision cioè avere un prodotto interconnettivo in grado di svilupparsi lungo tutta la catena logistica. Il nostro fondatore, 60 anni fa, diceva -We bring the ship to your factory-, che è la summa di questo concetto”