Di Majo: Civitavecchia è pronta per nuovi traffici/ INTERVISTA

MONACO – Il network dei porti laziali alla fiera Transport e Logistic di Monaco è presente all’interno dello stand espositivo di Assoporti. Il presidente dell’AdSp del Tirreno Centro Nord, Francesco Maria Di Majo, incontrato in questo contesto, commenta quali sono gli obiettivi con cui gli scali laziali si presentano ai maggiori player internazionali del settore della logistica:

La nostra presenza qui è molto importante perché oggi si punta molto sulla logistica e sull’intermodalità, questa fiera è l’occasione per incontrare importanti operatori della logistica e gli interporti. Oggi abbiamo avuto colloqui con l’interporto di Verona con il quale abbiamo un’alleanza che intendiamo sviluppare ulteriormente. Vogliamo coinvolgere anche l’interporto di Orte che si trova a 70 km da Civitavecchia, con il quale tra qualche mese avremo un collegamento ferroviario tra per cui auspichiamo possa accrescere una sinergia in termini di trasporto di merci che possano seguire la direttrice verso il Brennero. Per questo Verona rappresenta uno snodo importante per Civitavecchia”.

Quali sono i traffici verso i quali siete proiettati?

Possiamo avere un movimento in import ed export verso il nord Europa soprattutto nel settore ro-ro per il quale ultimamente abbiamo avuto aumenti in termini di movimentazione”.

Civitavecchia è il primo porto d’Italia per il settore crocieristico, per quanto riguarda i container come sta andando?

Il settore containeristico non ha mai avuto grandi sviluppi da noi, non superando mai i 60-70 mila Teus annui. Non siamo un porto che ha nel proprio core business i container, noi siamo più un porto crocieristico, abbiamo anche altri settori in cui abbiamo posizioni ragguardevoli. Sui container negli anni passati si sono fatti degli investimenti importanti sui cui oggi c’è una pausa di riflessione. Il settore anche a livello internazionale soffre di una grande crisi anche a causa della congiuntura internazionale. Anche se auspico che il settore possa svilupparsi anche perché Civitavecchia che ha le strutture per fare altri numeri arrivando tranquillamente ad 800 mila Teus. Questo non rubando fette di mercato a Livorno o a Napoli ma intercettando traffici che vanno in altri porti non italiani e in particolare cercare di utilizzare Civitavecchia per le esportazioni. abbiamo realtà importanti di produzioni ortofrutticole laziali, siamo grandi esportatori a livello mondiale di Kiwi, Ma rispetto a questo il nostro porto ha un ruolo marginale, nell’esportazione vorremo che per i prodotti laziali, quindi che per le realtà regionali, potesse essere utilizzato lo scalo di Civitavecchia. La frutta oggi viaggia nei container, quindi questo rientra nel settore containeristico”.

Nei momenti in cui si è verificato il blocco del porto di Gioia Tauro, Civitavecchia ha avuto un’impennata di traffici. Come commenta?

Non vorremmo puntare sulle patologie degli altri, però oggi l’automotive è da noi un settore forte. Abbiamo FCA che movimenta 300mila autovetture da Civitavecchia con le navi Grimaldi e una parte di queste vanno anche su Gioia Tauro. Stiamo lavorando per rendere questo movimento più efficiente e ottimizzando gli spazi che abbiamo nel nostro porto”.

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