Bruxelles – “Guidare il futuro: il ruolo della logistica dei veicoli finiti nell’industria automobilistica europea” è il tema del Dinner Debate ospitato da ECG, Association of European Vehicle Logistics (ECG), associazione fondata nel 1997 che rappresenta circa 100 importanti operatori europei del settore della logistica automotive- Finished Vehicle Logistics (FVL) – il 18 marzo scorso a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, al quale hanno partecipato operatori del settore, responsabili politici e stakeholder.
Durante l’incontro è stato discusso il crescente onere amministrativo causato dalla regolamentazione e della necessità di adottare un approccio a lungo termine per una supply chain efficiente e resiliente nel settore FVL (Finished Vehicle Logistics), in un momento in cui i produttori automobilistici potrebbero beneficiare di un alleggerimento dal punto di vista normativo.
Il Piano d’Azione pubblicato dalla Commissione Europea il 5 marzo permetterebbe ai costruttori di automobili di compensare il loro obiettivo di conformità alle emissioni di CO₂ su una media di tre anni fino al 2027, mantenendo comunque l’ambizione generale degli obiettivi fissati per il 2025. Inoltre, le proposte incluse nel pacchetto Omnibus I, che prevedono il rinvio di alcuni obblighi di rendicontazione, offrirebbero alle aziende, in particolare alle PMI nel settore FVL, il tempo necessario per adattarsi senza pressioni eccessive e per concentrare i loro investimenti nella decarbonizzazione delle operazioni.
Wolfgang Göbel, presidente di ECG, ha dichiarato: “Numerosi obblighi di rendicontazione comportano un aumento dello sforzo burocratico, con costi elevati sia per le aziende sia per le autorità incaricate della revisione di questi rapporti. Questo crea un significativo onere amministrativo senza realmente ridurre le emissioni di CO₂, e al contempo sottrae risorse a potenziali investimenti a causa degli elevati costi amministrativi. Accogliamo con favore queste iniziative, le semplificazioni delle normative UE nel pacchetto Omnibus I e l’approccio pragmatico per ridurre l’onere amministrativo della rendicontazione. Inoltre, la flessibilità proposta nel Piano d’Azione per l’industria automobilistica consentirà al settore di recuperare competitività, pur rispettando gli obiettivi climatici.”

Göbel rappresenta una delle oltre 200 aziende associate a ECG, che operano con camion, navi e vagoni ferroviari per trasportare milioni di veicoli in tutta Europa ogni anno.
Durante il dibattito, i partecipanti hanno evidenziato i costi della transizione ecologica, la necessità di bilanciare gli obiettivi di sostenibilità con la crescita economica e hanno sostenuto la necessità di regolamentazioni più chiare, che non gravino eccessivamente sulle imprese. La trasformazione in corso per la decarbonizzazione del settore FVL continuerà come previsto.
Göbel ha sottolineato: “Alla fine, il costo della transizione ecologica deve essere condiviso con un impegno a lungo termine. La trasformazione non può avvenire su base trimestrale.”
L’evento è stato ospitato dall‘eurodeputato Alexandr Vondra, membro del Gruppo ECR e della Commissione per l’Ambiente, il Clima e la Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo. Vondra ha criticato il piano della Commissione definendolo una “catastrofe”, chiedendo un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico invece di focalizzarsi esclusivamente sull’elettromobilità e sottolineando la necessità di includere anche i veicoli commerciali pesanti, attualmente esclusi dalle proposte della Commissione.
Alexandr Vondra ha dichiarato: “ECG non è contraria alla regolamentazione, ma le norme devono essere progettate per rendere il settore più efficiente e sicuro e per promuovere una concorrenza più equa. Nel corso degli anni sono state introdotte così tante regolamentazioni che oggi operare in modo efficiente è diventato quasi impossibile. Le aziende europee sono soggette a regole molto più severe rispetto a quelle applicate ai concorrenti al di fuori dell’Europa.”
Un esempio di regolamentazione relativamente semplice, ma ancora non finalizzata, è la Direttiva sui Pesi e Dimensioni e la mancanza di un’armonizzazione sulla lunghezza dei trasportatori di auto carichi. Questa normativa potrebbe portare a un trasporto più sostenibile ed efficiente, ma rimane in sospeso.
