Friuli Venezia Giulia, avanti tutta su ferrovia e aeroporti

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TRIESTE– Un’ evidente rivoluzione è in atto nella regione all’estremo Nordest d’Italia. «Architettura istituzionale, infrastrutture e servizi: il trinomio sul quale basare lo sviluppo economico. Non aspettiamo più l’evento che ci risolva i problemi, ma ci stiamo muovendo per risolverli da soli: abbiamo messo professionisti a capo delle società partecipate, come nel caso dell’aeroporto». Questo il commento dell’Assessore Regionale alle Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia Santoro, intervenuta al Propeller Club di Trieste per il convegno “Trieste troppo lontana dal resto del mondo: progetti e prospettive per i collegamenti a favore di turismo e traffico merci”. Il titolo, volutamente provocatorio, ha portato alla luce una situazione che, invece, conforta per il presente per quanto riguarda i traffici portuali e l’utilizzo della ferrovia per detti, fa ben sperare per il futuro a breve e medio termine, seppure evidenziando, invece, numerose criticità da risolvere per quanto riguarda il settore turistico. Sono intervenuti  al convegno: Antonella Galetta responsabile della struttura di esercizio RFI per il Nordest, Antonio Gurrieri Amministratore Delegato di Alpe Adria (società di logistica ferroviaria), Antonio Marano, Presidente Aeroporto Friuli Venezia Giulia, Serena Cividin dell’omonima agenzia viaggi e Maurizio Bucci Assessore comunale al Turismo. «Il Friuli Venezia Giulia è al centro di due importanti Corridoi europei TEN-T: Baltico Adriatico e Mediterraneo. Anche per questo RFI è chiamata in causa per intervenire sui valichi, tenendo presente che resta un obiettivo nazionale quello di favorire i porti per i collegamenti con il resto del mondo» ha spiegato Galetta elencando i lavori in corso sulla rete regionale, compresi gli interventi a favore del Porto di Trieste. «Quello di Trieste è l’unico porto in Italia con un network internazionale così sviluppato» ha ricordato Antonio Gurrieri, citando il primato dello scalo che, a livello nazionale, fa il maggior numero di treni merci. Nel corso del 2016 i passeggeri sono stati 726mila e 448 le tonnellate di merce, nello scalo operano 11 compagnie aeree e l’obiettivo è quello di raggiungere il milione di passeggeri entro il 2020. Queste le cifre indicate da Antonio Marano, da poco riconfermato alla guida della società che gestisce l’Aeroporto di Trieste e che a breve (entro Dicembre o comunque entro i primi mesi del 2018) attiverà un Polo intermodale con parcheggi, linee autobus e soprattutto linea ferroviaria a diretto servizio della struttura. Qualcosa da risolvere, per quanto relativo ai collegamenti, rimane invece nel settore del turismo, che a Trieste vede tuttavia da anni un aumento costante. «Città turistica non si nasce, si diventa. Sono convinta che lo sviluppo del turismo debba vedere seduti allo stesso tavolo pubblico e privato, mentre devo lamentare seri problemi per quanto riguarda le connessioni con la città. A Trieste stiamo vivendo un momento di euforia turistica, serve una strategia per far arrivare i visitatori con maggiore continuità».  «Io avrei un altro titolo per un convegno: l’Italia si ferma a Venezia» ha scherzato l’assessore Bucci, confermando in effetti una serie di deficienze relative ai collegamenti per i passeggeri fra il capoluogo regionale e il resto d’Italia e d’Europa. Una tirata d’orecchi è giunta anche per la gestione della Stazione centrale di Trieste, nella quale sono state denunciate code insostenibili per la biglietteria e gli inquietanti vuoti degli spazi commerciali che la fanno apparire desolata nonostante la recente ristrutturazione. «Nonostante il titolo provocatorio, sappiamo che a Trieste si sta vivendo un momento di grande interesse ma guai a riposare sugli allori – ha ammonito il presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini Non è capitato così di frequente, a Trieste, di sentire voci diverse, del pubblico e del privato, dire che è un grande momento di opportunità per il Porto, per la città, per il suo territorio e per le ricadute economiche ed occupazionali relative. Per questo motivo è ancora più importante continuare a lavorare tutti assieme, istituzioni, politica e privati».

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