GENOVA – Tempi di attesa al carico insostenibili, lunghe code nei pre-gate terminalistici, blocchi d’area estemporanei, fermi camion tassativi per “cambi turno”; si tratta dei limiti operativi che, in molte aree operative del Porto di Genova e nei Terminal di cornice, stanno causando alle imprese di Autotrasporto l’impossibilità di programmare viaggi e consegne, gravissime perdite di produttività e la diffusione irresponsabile di irregolarità sui tempi di guida e di riposo e della sicurezza stradale.
Gli Autotrasportatori dicono basta. Così non è possibile lavorare, l’esasperazione è troppo forte e la sensazione di non avere alcuna forma di attenzione da parte della comunità portuale è inaccettabile.
Le Associazioni di categoria Cna-Fita, Confartigianato Trasporti, Fai-Conftrasporto, Trasportounito, rappresentando la forte tensione che vive la categoria, hanno deciso di dichiarare il fermo dei servizi di trasporto su gomma nel porto di Genova nei giorni 2 e 3 Novembre.
“Nonostante il nostro impegno continuo e responsabile nel chiedere risposte alle Istituzioni ed anche direttamente ai responsabili dei Terminal che stanno generando le maggiori criticità – dicono i rappresentanti associativi – non abbiamo ottenuto risposte concrete e soluzioni, anzi con l’aumento dei traffici la situazione sta peggiorando sempre di più”.
“I problemi non si risolvono da soli e l’impegno ad eliminare le attese, i blocchi ed il congestionamento di camion deve essere condiviso responsabilmente da tutti gli operatori della port comunity, perché l’attività degli Autotrasportatori è fondamentale per lo sviluppo dei traffici e dell’economia del nostro Porto e non è più ammissibile che le nostre aziende siano costrette ad operare in questo modo, nel più importante scalo italiano, cresciuto e affermatosi in virtù della sua efficienza operativa”.