Interviene Mino Giachino, promotore movimento Si TAV: Far ripartire le opere infrastrutturali subito perchè molte di queste sono già finanziate: dalla Gronda di Genova, alla Nuova Diga del porto di Genova, alla Tav, al Brennero, queste opere devono andare avanti velocemente.
Infrastrutture per decine di miliardi bloccate dalla burocrazia, nella stagione del dopo virus l’Italia delle Grandi Opere deve ripartire – lo suggerisce Mino Giachino, promotore del movimento a favore della TAV e giá sottosegretario di Stato ai Trasporti – «la strada potrebbe essere quella del “modello Genova” con il ponte Morandi ricostruito in poco piu di due anni, con i lavori che continuano anche in questa emergenza. E’ necessario far ripartire la Tav» – spiega Giachino– «La struttura di Colao è carente dell’esperto infrastrutture e trasporti che invece è il settore più importante che fa funzionare tutta l’economia» – la Task force guidata da Vittorio Colao per la ripartenza nella fase 2 dell’emergenza virus, il Comitato di esperti in materia economica e sociale con il compito di proporre le misure per fronteggiare l’emergenza e per riavviare l’economia, dopo un blocco di quasi 2 mesi.
«Il piano delle infrastrutture è bloccato, il Governo è paralizzato dalla posizione dei Cinque Stelle. Necessario che Conte prenda una decisione per far ripartire le opere infrastrutturali, perchè molte di queste sono già finanziate. Dalla Gronda di Genova, alla Nuova Diga del porto di Genova, alla Tav, al Brennero, queste opere devono andare avanti velocemente».
«Il Paese deve ricostruire la propria Rete infrastrutturale autostradale. Il Paese deve assolutamente accelerare la rete di trasporti ferroviari a partire dai 4 corridoi ferroviari europei (Mediterraneo, Genova-Rotterdam, Brennero-Berlino, Adriatico- Baltico) perché solo questi collegamenti consentiranno l’aumento dei traffici ai nostri porti, l’aumento delle tasse portuali e fiscali e l’aumento della domanda di trasporti e logistica con la creazione di decine di migliaia di posti di lavoro».