Parla Maurizio Crispino, docente di Costruzioni strade e ferrovie del Politecnico di Milano: “La pratica dei controlli non è diffusa. Necessari investimenti ingenti che partono dai controlli, perché la non conoscenza dello stato delle infrastrutture non consente di pianificare correttamente la manutenzione”.
GENOVA – Crollo del ponte Morandi di Genova: Come può accadere una tragedia simile? Quale è il livello di rischio per i ponti e i viadotti in Italia? A rispondere a queste domande è Maurizio Crispino, docente di Costruzione strade e ferrovie al Politecnico di Milano dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, intervenuto in diretta al TG3: “Il livello di rischio in Italia è molto alto. La probabilità che si verifichino eventi come a Genova, comincia ad essere molto alta, perché i ponti sono ormai alla fine della loro vita utile, perché costruiti 50 anni fa. I danni, oltre la perdita di vite umane, sono di carattere economico e sociale altissimi.”
Come vengono svolte le verifiche su queste infrastrutture. Partendo dal presupposto che il traffico su gomma in Italia è altissimo, l’80% – 90% delle merci viaggia su gomma, i controlli delle infrastrutture sono previsti dalla legge con diversi livelli di approfondimento: si parte dalle ispezioni visive, a controlli sempre più approfonditi e tecnologicamente avanzati come quelli strumentali, quando ne ricorrono le necessità. Sull’aspetto dei controlli Crispino sottolinea: “Purtroppo la pratica dei controlli non è così diffusa. Sono necessari investimenti ingenti che partono proprio dai controlli, perché la non conoscenza dello stato delle infrastrutture non consente di pianificare correttamente la manutenzione. Non entrando in dettaglio del caso specifico di Genova, la magistratura farà tutti gli approfondimenti. Risulta che quel ponte fosse particolarmente controllato, questo fa riflettere sulla problematica e su quanto sia complessa, perché anche un ponte sottoposto a controlli, può dare luogo a cedimenti strutturali improvvisi e non prevedibili.
In Italia si sono verificati altri eventi drammatici di crollo di ponti e viadotti, in questi ultimi anni, anche se le cause di questi crolli sono state diverse tra loro. Un caso è stato per il passaggio di mezzi di peso eccezionale, un altro per lo spostamento di un ponte mentre era in esercizio, nel caso di Bologna si è verificata l’esplosione di un camion, specifica Crispino: “Bisogna attivare da subito un piano di controlli spintissimo, ci si può avvalere anche delle nuove tecnologie in termini di sensoristica, controlli remoti, c’è tutto per poter prevenire questi disastri”.
Lucia Nappi