E-commerce, il Covid ha accelerato crescita e importanza del settore – Le catene logistiche si stanno adeguando – Settore non privo di contraddizioni, spiega Silvia Moretto presidente di Fedespedi, «spedizioni gratis, con un impatto ambientale costoso».
Lucia Nappi
LIVORNO – A conversazione con Silvia Moretto, presidente di Fedespedi, per parlare delle imprese del mondo della logistica e delle spedizioni nell’ambito delle sfide imposte dal commercio internazionale: le incertezze e i trend di sviluppo. Una riflessione a conclusione del convegno annuale di Fedespedi in materia doganale, dal titolo: “Dogana e Commercio internazionale – La crisi, le sfide e le prospettive”. Incontro digitale che ha visto il confronto, tra esperti del settore e partner istituzionali, sull’attuale scenario del commercio internazionale, reso più complesso dall’esplosione della pandemia, nell’ottica di un’azione sinergica tra Dogana e mondo della logistica.
Presidente Moretto quali sono gli elementi emersi durante l’incontro?
«Ognuno ha dato un quadro di dove siamo e dove dobbiamo andare. L’interessante intervento della dott.ssa Tajoli, ha dato un’interpretazione del tempo che stiamo vivendo, sottolineando le incertezze e quali sono i trend di sviluppo e i gap su cui lavorare.
Dagli interventi è emersa un’Europa che, nello scacchiere del commercio internazionale, è rimasta ferma. Il Vecchio continente, forse, è rimasto fermo nella sua autoreferenzialità di dominio dei secoli precedenti, mentre gli altri hanno lavorato per recuperare terreno. L’Europa appare il continente più impattato dal virus dal punto di vista delle conseguenze economiche, non tanto dal punto di vista dei contagi. Da interpretarsi in una disomogeineità di leadership, nessuna delle quali è pronta a fare un passo indietro per il bene comune».
Sul quadro della dogana europea?
«Interessante inoltre la disamina Dimitri Serafimoff – (presidente del Customs and Indirect Taxation Institute del CLECAT) – riguardo alla Brexit, le sfide dell’Europa anche per una Dogana unita che ha necessità di aggiornarsi, non solo quella italiana ma anche quella di tutta Europa.
Interessante l’intervento del dott. Enrico Perticone» – (presidente del Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali) – «Le nostre aziende sono fatte di persone che si caratterizzano per elevati livelli di professionalità anche applicata al problem solving. Rispetto ad altri settori ci troviamo stimolati per la ricerca di soluzioni efficaci dei problemi. Il nostro settore si differenzia da altri settori per questa caratteristica. La situazione non è stabile ma ci sono anche dei barlumi di speranza»
E’ stata sottolineata l’importanza della sinergia tra dogana e imprese della logistica e spedizioni?
«Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, prestigioso relatore, sta dimostrando un’impostazione business oriented che è quella che noi cerchiamo perchè è dalla partnership pubblico-privato che nascono le selezioni che possono rendere più competitivo il Paese. Riteniamo che si stia andando nella direzione giusta da parte di ADM».
La pandemia ha fatto emergere la velocità di crescita del settore dell’e-commerce, quali gli aspetti del fenomeno?
«Il settore e-commerce era già lanciato verso una crescita con dati a cui non eravanmo più abituati, in nessun settore, da anni. Il Covid ha accelerato questo tipo di crescita e l’importanza del settore. Le catene logistiche si stanno adeguando, anche se questo è un settore che richiede una velocità. Sebbene noi siamo abituati a gestire le cose con un certo grado di velocità, la velocità dei tempi dell’e-commerce è sfidante per qualsiasi tipo di azienda. Non solo per il rispetto dei tempi: ordino la merce oggi e arriva domani, ma anche la velocità di reazione rispetto agli stimoli che vengono dal mercato. Quindi le nostre aziende sono chiamate a servire questo tipo di business, ma in maniera non facile.
Non dimentichiamo che le story telling dell’e-commerce dicono che la movimentazione, la distribuzione e la spedizione non valgono nulla, in termini di valore, perchè sono sempre incluse nel prezzo».
Cosa comporta?
«Dobbiamo aggiornarci a livello di organizzazione e soluzione da fornire a questo trend commerciale che non farà altro che aumentare, però anche riuscendo a dare la misura e la cifra della nostra professionalità.
Inoltre c’è il tema della sostenibilità legato all’e-commerce. Come rilevato molto spesso nei convegni di Fedespedi, la consegna in 24 ore impatta 5 volte rispetto alla consegna in una settimana».
Come si pone l’e-commerce rispetto allo sviluppo sostenibile come obiettivo globale?
«Ci sono delle contraddizioni nel mondo dell’e-commerce: spedizioni gratis, con un impatto ambientale così costoso. Forse dovremmo anche noi operatori farci portavoce di qualche alert, nei confronti di questo mondo che sta trascinando i consumi in una direzione non così coerente con gli obiettivi che ci stiamo dando a livello macro di leadership dei Paesi per i prossimi anni».
Il Covid ha messo sotto stress le imprese del mondo logistico, le compagnie di navigazione hanno ridotto le partenze, hanno di fatto allungato le tempistiche. A breve, inoltre, la questione dei vaccini anti Covid metterà alla prova il settore.
«La discussione dei vaccini anti Covid è in corso da diverse settimane, stiamo attendendo che venga convocato il Tavolo congiunto. L’on. Paita, presidente Commissione Trasporti alla Camera, ha già convocato il ciclo di audizioni con gli operatori, proprio perchè il progetto di distribuzione vaccini è senza precedenti nel mondo della logistica, non solo per l’Italia ma in tutto il mondo. Si parla di volumi enormi che non hanno niente a che vedere con il vaccino antinfluenzale, che ha già creato qualche criticità con l’aumento delle dosi richieste.
I volumi saranno enormi, 10 volte di quelli del vaccino anti influenzale. Parliamo di temperature e di una catena del freddo, il vaccino Pfizer richiederà temperature – 75°/ -80° quindi un’ulteriore complessità. Tutto da dover gestire in tempi brevi, gli operatori della dovranno garantire la distribuzione in tempi brevi. Siamo allertati come categoria».
Il ruolo pubblico in questo progetto?
«Sarà necessario sedersi attorno ad un tavolo per sviscerare tutte le criticità da ogni punto di vista: dei produttori, distributori, autotrasportatori, logistici ma anche delle Dogane, della Sanità. Tutto sotto una leadership che deve essere necessariamente pubblica, il progetto è troppo importante perchè possa essere lasciato in mano ai privati».