Presentato stamani dal Gruppo Contship Italia ed da SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno l’edizione 2020 del report: “Corridoi ed efficienza logistica dei territori“, metodologia, risultati e spunti di riflessione. Lo studio è il frutto di una survey, progettata e realizzata da SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) e Contship Italia Group.
Ala presentazione, avvenuta via webinar, sono intervenuti a illustrare lo studio per SRM: Alessandro Panaro, responsabile Area Ricerca Maritime Mediterranean Economy e Dario Ruggiero, ricercatore, per Contship Italia: Daniele Testi, Marketing & Communications Director. Un incontro molto partecipato, che ha viste riunite circa 250 persone, molte delle quali sono intervenute con domande. L’indagine, giunta alla sua seconda edizione, è stato spiegato – «si concentra sui corridoi logistici utilizzati dalle imprese che utilizzano i container per trasportare le proprie merci, sulle modalità di trasporto usate per raggiungere le infrastrutture portuali, dalla sede dell’impresa e viceversa, e sui porti italiani più utilizzati per raggiungere i mercati di destinazione».
Una particolare accenno su l’impatto della pandemia sui volumi di traffico container nei porti del mondo. Secondo le previsioni, nel primo trimestre 2020, i porti cinesi potrebbero perdere oltre 6 milioni di Teu, andando ad impattare sul traffico globale con una contrazione dello 0,7% e delle call settimanali delle navi cinesi del 20%. Tra i porti nazionali: Genova, Spezia e Trieste potrebbero subire perdite attorno al 4 -5%, questo lo scenario, secondo i dati forniti da Alphaliner. In Nord Europa: Rotterdam e Amburgo potrebbero avere contrazioni tra il 6 -8%.
Per quanto riguarda le imprese: In crescita i traffici con l’Europa con picchi di massime in Lombardia, tra il 12% e il 47%. Tiene l’export con Asia 40% e Nord America 20%). Aumenta il numero delle imprese che gestiscono la logistica in proprio, passando dall’15% al 31% (in Lombardia il dato si porta al 29% e in Veneto al 34%.
Le novità
La nuova edizione integra i suggerimenti raccolti attraverso una serie di focus group tecnici, ai quali hanno partecipato spedizionieri e caricatori. Tra le novità: una maggiore attenzione alle motivazioni che determinano le scelte logistiche delle imprese, un focus dedicato al tema della sostenibilità e un focus dedicato ad uno dei distretti produttivi più performanti, in termini di export, quello del prosecco di Conegliano – Valdobbiadene.
400 imprese intervistate
Il Report analizza la catena logistica attivata da 400 imprese manifatturiere delle regioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, cluster produttivo nazionale per un totale di 255 miliardi di euro e che rappresenta il 50% dell’interscambio nazionale. Sebbene lo studio sia stato realizzato nel periodo pre-pandemico, mostra pertanto una situazione e individua le strategie da intraprendere per il rilancio dell’economia nazionale, con il ruolo centrale del porto di Genova, seguito da La Spezia e di Venezia. Delle 400 imprese intervistate l’70% fa ricorso a logistica ex-works.
«La ricerca riporta le anime di tre mondi che spesso non si parlano, la chiave di lettura importante è questa, ed è il successo ed è il livello di sofddisfazione». Lo spiega, Alessandro Panaro, raggiunto telefonicamente da Corriere marittimo: «La ricerca come prodotto unisce tre componenti: il mondo industriale rappresentato dalle 400 imprese, il mondo logistico che è rappresentato dal Gruppo Contship e con un focus group di operatori logistici, Infine il terzo mondo, quello della ricerca economica che interpreta e mette insieme i tre mondi che spesso non sono in comunicazione tra loro».
La ricerca è del periodo pre-pandemia:
«Le aziende di vari settori e varie dimensioni delle tre regioni analizzate, che, casualmente, sono state anche le regioni più colpite dall’emergenza virus. Quindi grande interesse durante il webinar da parte anche delle molte imprese presenti, nel cercare di capire dove è proiettato il mondo dell’imprenditoria».
Export, quali sono i maggiori mercati e i porti?
«Per l’Export i porti oltre a Genova, che gioca un ruolo primario, sono La Spezia e Venezia. Il porto di La Spezia, tuttavia, sta recuperando nuove soluzioni intermodali. Il porto di Venezia a servizio del Veneto, vede l’ 83% del trasporto su gomma e il 17% di trasporto intermodale, sono i dati regionali».
Le percentuali?
«Le imprese sono proiettate verso l’ Asia il 40% delle imprese lombarde come quelle del Veneto (39%) ma altrettanto verso l’Europa. L’esportazione in Cina è attorno al 15% di imprese, gli USA il 23% , in Europa verso la Spagna il 12%»
Il trasporto intermodale?
«Tra le modalità di trasporto, quello su gomma, è il più importante e tale deve restare, pari all’ 83%. Sarebbe tuttavia opportuno che trovasse maggiore spazi di operatività il trasporto intermodale, come contributo aggiuntivo alla gomma che deve evolvere con automezzi piu sostenibili».
Il distretto della produzione di prosecco?
«Quello di Conegliano – Valdobbiadene è un distretto di eccellenza ha valori in esportazione pari a mezzo miliardo di euro, il principale mercato è quello del Nord America, il porto utilizzato è quello di Genova. Nell’analisi di questo distretto, tra i più famosi del made in Italy, spicca la maggiore proponesione alla modalità di trasporto intermodale perchè più sensibile sui temi della sostenibilità percepita anche dai propri clienti».
La raccolta dati come si è svolta ?
«Per la raccolta dati sono stati necessari quasi 3 mesi, poi la fase di editing e comunicazione»
Lucia Nappi