STRASBURGO – Il Parlamento Europeo, oggi, in plenaria ha approvato la revisione delle linee guida per lo sviluppo delle Reti TEN-T (Trans-European Transport Network) che prevedono il collegamento di oltre 420 grandi città dell’Unione Europea e prevede l’inclusione di un riferimento ad un «collegamento fisso o un ponte» per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, tra le «infrastrutture strategiche» da aggiungere al cosiddetto corridoio “Scandinavo-Mediterraneo” per collegare Villa San Giovanni a Messina.
Questo ulteriore passaggio significa che si potrebbe aprire per l?Italia l’accesso anche ai fondi europei per la costruzione dell’opera (per la parte trasporti ci sono 11,4 miliardi) che è stata inserita in un emendamento presentato più di un anno fa in commissione Trasporti e approvato ad aprile 2023.
Sulla questione è intervenuto Conftrasporto che ha espresso soddisfazione, Paolo Uggè, presidente della Federazione degli Autotrasportatori Italiani (FAI) aderente a Conftrasporto, ha dichiarato: “La politica del ‘no’ viene sonoramente presa a schiaffi dall’organismo europeo relativamente all’esigenza di realizzare il Ponte sullo Stretto – ha sottolineato Uggè – La decisione di oggi non è che la conferma degli orientamenti più volte espressi dalle autorità comunitarie circa la necessità di realizzare reti Ten-T di collegamento che ricomprendano anche, spiace per quelli che parlano a vanvera, questa infrastruttura, collegamento fisso lungo il corridoio Scandinavo-Mediterraneo”.
“Abbiamo ribadito più volte l’importanza di quest’opera non solo per l’Italia, ma per tutta l’economia europea, ma i fautori della politica del ‘no’ continuano a far finta di non capire”, conclude il presidente di Fai-Conftrasporto.