Il ministro Enrico Giovannini interviene con una nota stampa per delineare i 10 anni di cambiamento che le risorse messe in campo dal PNRR, dal Fondo complementare e facendo chiarezza sui progetti di competenza del Ministero MIMS e le relative risorse – “Il Mims assume un ruolo centrale nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” – dice Giovannini – “Abbiamo l’occasione di progettare un Paese sostenibile e resiliente con una visione di medio-lungo periodo.
Il Pnrr è solo l’inizio di un processo che prevede investimenti senza precedenti”.
Ammontano a complessivi 62 miliardi di euro gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) approvato dal Consiglio dei Ministri. Una cifra che fa emergere il ruolo centrale del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) nell’attuazione di progetti determinanti per il rilancio del Paese, basato sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Rispetto alle risorse previste a legislazione vigente per gli investimenti di competenza del Mims, il Pnrr aggiunge 47 miliardi di euro. Inoltre, nella versione definitiva del Piano le risorse per infrastrutture, mobilità e logistica sono aumentate di 14 miliardi rispetto alla bozza approvata dal precedente esecutivo il 12 gennaio scorso.
I progetti di competenza del Ministero riguardano: l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.
Per assicurare una tempestiva attuazione del Piano, il Ministro Giovannini ha istituito all’interno del Dicastero un Comitato Pnrr incaricato di seguire ogni fase di realizzazione dei progetti e di valutarne gli effetti in termini occupazionali (in particolare per giovani e donne), di riduzione delle disuguaglianze socioeconomiche e di impatto sull’ambiente, in linea con le indicazioni europee. Nello spirito del partenariato sociale, è stata poi istituita la “Consulta per le politiche delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”, composta da numerose organizzazioni sindacali e imprenditoriali, associazioni ambientaliste e reti della società civile, con il compito di accompagnare l’attuazione del Piano fornendo indicazioni, suggerimenti e proposte.
Decreto legge per l’adozione del fondo complementare
“Grazie all’adozione del decreto-legge relativo al fondo complementare”, sottolinea Giovannini, “sarà possibile cominciare ad impiegare le risorse nazionali già nei prossimi mesi, stimolando così la ripresa economica e occupazionale, che nei settori delle costruzioni e dei trasporti è già in atto, come mostrano gli ultimi dati Istat. Peraltro, questi interventi si affiancheranno a quelli derivanti dal commissariamento delle opere bloccate da anni deciso due settimane fa e dall’assegnazione agli enti territoriali dei fondi per la manutenzione delle strade provinciali e il potenziamento del trasporto pubblico locale, a conferma dell’impegno del Governo in questi primi due mesi di lavoro per la ripartenza dell’Italia”.
Tra gli interventi che fanno capo al MIMS evidenziamo per il settore portuale e armatoiale i seguenti interventi:
- Rinnovo dei treni, degli autobus, delle navi per riduzione delle emissioni – Risorse pari a 8,4 miliardi sono destinate al trasporto locale ‘green’ e al trasporto rapido di massa. Rientrano in questo ambito il rinnovo del parco autobus (con l’acquisto di mezzi per rendere full electric le città di Milano, Roma, Napoli) e dei treni per il trasporto pubblico locale e degli Intercity al Sud, il rinnovo di materiale rotabile per il trasporto delle merci e l’acquisto di nuove navi ‘ecologiche’ anche da destinare ad un collegamento più veloce e sostenibile nello Stretto di Messina.
- Investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi – Sono previsti oltre 3,8 miliardi per interventi per l’ammodernamento e il potenziamento dei porti, la realizzazione del Piano nazionale del Cold ironing, che permette alle navi di sostare al porto eliminando le emissioni inquinanti, le infrastrutture per le Zone Economiche Speciali (Zes) e per agevolare l’intermodalità con la realizzazione dell’ultimo miglio ferroviario nei porti di Venezia, Ancona, Civitavecchia, Napoli, Salerno.