Sul caso Fca/Authority US, le rassicurazioni del viceministro Nencini

ROMA –  Il Dipartimento di giustizia americano accusa Fiat Chrysler, la casa automobilistica italo-statunitense di diritto olandese, settimo gruppo automobilistico mondiale, di aver falsato i dati sulle emissioni. Adesso il rischio è la sanzione da 4,6 miliardi di dollari. A poca distanza dal Dieselgate che si era abbattuto su Volkswagen, ora la tempesta travolge il gruppo FCa.

“Confermo che i modelli dei veicoli Fca Us non sono stati oggetto di omologazione in Italia”. È quanto ha affermato il Vice ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, riferendosi ai modelli dei veicoli  oggetto dell’inchiesta Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale americana, che ieri ha notificato a Fca una presunta violazione della legge sugli standard sulle emissioni. “Il Governo Italiano – ha aggiunto il vice ministro – sta adottando politiche di sostenibilità, tant’è vero che è stato di supporto alla Commissione Europea  nell’approvare il nuovo ciclo di prova di omologazione poi concluso il 20 dicembre scorso“. Il Vice ministro Nencini ha inoltre sottolineato che “il Governo italiano sta collaborando con Commissione Europea e nonostante le ripetute rassicurazioni date su Fca è incomprensibile l’insistenza del Governo tedesco di fronte alle risposte già ottenute dal Mit. Peraltro nell’incontro che si è ottenuto ieri presso la competente commissione del Parlamento Europeo a Bruxelles – ha proseguito – abbiamo confermato punto su punto i nostri impegni. Ricordo che nella definizione di una normativa più stringente nei riguardi delle emissioni di ossido di azoto in atmosfera il Governo italiano ha tenuto al tavolo delle trattative la posizione più rigida proponendo per la fase due i parametri migliori per la salute dei cittadini”- ha concluso Nencini.

 

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