Trasportounito chiede al Governo, con una comunicazione al ministro Salvini ed al vice Ministro Rixi, di annullare il gap comunitario che si è generato dal 22 marzo scorso, e cioè dal momento in cui, riducendo una parte centesimale delle accise sul carburante, è stato impedito alle imprese di recuperare una parte della tassazione sul carburante diesel: pratica questa che è consentita dall’Unione Europea sin dal 1 gennaio 2004, e che si concretizza per l’appunto con il recupero di una quota del valore delle accise.
Secondo il presidente Nazionale di Trasportounito, Franco Pensiero, “si è generata quindi una vera e propria distorsione comunitaria: alle imprese di autotrasporto italiane è stato ingiustamente impedito l’uso commerciale del carburante diesel, il cosiddetto “gasolio professionale”, mentre negli altri Paesi le imprese del settore hanno continuato a beneficiarne nonostante gli interventi similari e generalizzati sulla riduzione alla fonte delle tasse sui carburanti”.
“Il ripristino dello strumento comunitario della tassazione sul gasolio – ha concluso Pensiero – rappresenterebbe un segnale fondamentale per le imprese di autotrasporto che, anche a causa di questa distorsione, hanno raggiunto un livello di indebitamento medio ad alto rischio”.