Qualche ora dopo la conferma di Trump presidente degli Stati Uniti, tutti si interrogano per cercare di capire e prevedere cosa rappresenterà questa elezione per l’America e per il mondo. Nessuno aveva intuito il suo imminente successo, la classe dirigente, la politica, i mass media in USA in Europa. Quasi tutti i quotidiani americani, 97 quotidiani, si erano schierati con la Clinton, solo 2 sono stati accanto a Trump. Il sistema dei media non è stato grado di interpretare cosa pensa la gente.
LA POLTICA NON TRADIZIONALE L’uragano Trump ha trionfato al di là di ogni previsione, ma è stato il popolo a scegliere e a votare. La scelta è stata quella di affidarsi a chi non fa una politica tradizionale, ma fa una politica a colpi di dichiarazioni forti, con un linguaggio semplice ed efficace per abbattere a colpi di piccone.
TRUMP L’OUTSIDER In Europa si paragona la vittoria di Trump alla vittoria della Brexit in Gran Bretagna, dove c’era un popolo che si sentiva dimenticato dalla politica ed ha utilizzato lo strumento referendum. Per Trump “l’outsider” è stato più facile vendersi come un uomo del popolo, rispetto alla Clinton. Molti le hanno negato il voto per quello che avrebbe potuto rappresentare, nell’immaginario collettivo è stata la rappresentante del blocco politico invischiato in questioni di corruzione e che non avrebbe fatto niente per il popolo americano.
TRUMP PARLA AL POPOLO Non parla alla classe media e in campagna elettorale dice “Tutti gli americani sono così importanti per me. Voglio fare tornare grande gli Stati Uniti”. Si rivolge agi uomini e alle donne dimenticati dalla politica, all’America piegata dalla crisi economica e stanca di dover rinunciare.
GLI AVVERSARI Chi lo osteggia sostiene che sia un uomo d’affari che abbia intrigato per i propri interessi in maniera largamente riconosciuta a New York. Che i costruttori, come lui lo è, sono sempre tra coloro che hanno trovato tutti i modi di non pagare le tasse, che manchi di cultura, che sia rozzo, che non rispetti le donne…
Le attese sono grandi, l’interrogativo è se Trump sarà un leader in grado di cambiare l’America, Adesso la campagna elettorale è finita, il mondo sta a guardare.