Gli interporti rivendicano il ruolo di centralità nell’economia nazionale e nel processo di transizione ambientale del Paese. Nel corso della Tavola rotonda di UIR a Padova: “Gli interporti al centro” – Pasqualetti, vicepresidente UIR «Presentata la ricerca Nomisma che supporta le richieste alla politica per rafforzare il cammino della sostenibilità».
Lucia Nappi
PADOVA – «Il mondo degli Interporti si è dato appuntamento a Padova per una Tavola rotonda organizzata da UIR» – Unione Interporti Riuniti – «per discutere della sostenibilità, della logistica e dell’intermodalità con tutti i presidenti dei interporti nazionali, 24 la rete degli interporti nazionali». Lo spiega il vice presidente di UIR Franco Pasqualetti e presidente dell’Interporto di Padova (VIDEO INTERVISTA) sentito da Corriere marittimo a margine dell’evento pubblico attraverso il quale il sistema nazionale degli interporti si è mostrato al mondo produttivo e alla politica, sul palco della nuovo Centro congressi, inaugurato giovedì 7 aprile, della Fiera di Padova.
“Interporti al centro” è il titolo dell’iniziativa, momento di riflessione tra gli attori del mondo interportuale, logistico portuale e intermodale. Sul palco oltre al vice presidente Pasqualetti, nel ruolo di padrone di casa, Guido Nicolini presidente di Confetra, Fulvio Lino di Blasio presidente dell’AdSP Porti Venezia e Chioggia (Assoporti), Giuseppe Milan direttore di Assindustria Venetocentro, Giuseppe Acquaro Terminal Italia srl. A chiudere i lavori il ministro Enrico Giovannini (MIMS) intervenuto da remoto. Dibattito stimolato dalle domande sferzanti del vice direttore di Radio 24 Sebastiano Barisoni.
La ricerca di Nomisma
L’iniziativa ha visto la presentazione della ricerca commissionata a Nomisma, dal titolo “La transizione energetica e la Rete degli Interporti italiani”, la prima in questo settore, che prende in analisi il ruolo della rete degli interporti nazionali in rapporto alla transizione ambientale ed energetica, rivendicando per gli interporti un ruolo di centralità nell’ambito dell’economia nazionale, ruolo strategico spesso sconosciuto per l’opinione pubblica, le imprese e (come spesso avviene) anche dal decisore politico. A presentare lo studio Alessandro Bianchi, Ceo di Nomisma.
«La ricerca supporta le richieste alla politica per rafforzare il cammino della sostenibilità» – spiega Pasqualetti – «Gli interporti sono la colonna vertebrale dell’economia nazionale perchè collegano il nostro Paese con i porti e quindi sostengono l’economia del territorio, dobbiamo fare conoscere e diffondere il lavoro che fanno gli interporti che molte volte è nascosto e di cui nessuno si accorge». Obiettivi per far conoscere al mondo della produzione manifatturiera-industriale nazionale e della politica questi importanti nodi logistici.
Lo studio porta alla luce la rete dei 26 interporti nazionali, il loro contributo, attuale e potenziale alla transizione ambientale ed energetica. Investimenti ed iiziative realizzate e potenziali da realizzare. Tra i potenziali investimenti: oltre 200 milioni di euro per la riqualificazione energetica di terminal, magazzini, infrastrutture già presenti per il Gnl e progetti per l’utilizzo dell’idrogeno. Facendo sintesi sugli obiettivi previsti dagli interporti sul tema della transizione al 2030. Sul quadro nazionale e il possibile ruolo che gli interporti potrebbero svolgere sul tema della transizione ambientale. Ma conclude la ricerca “gli interventi previsti dal PNRR su logistica e intermodalità sono indirizzati soprattutto al settore portuale e aeroportuale“. Guardando a quello che può essere il futuro: “Il PNRR può rappresentare il fattore di stimolo in grado di potenziare grandemente il contributo degli interporti italiani agli obiettivi di transizione energetica del trasporto merci attraverso programmazioni, misure e interventi dedicati”.
La crisi geopolitica del conflitto russo in Ucraina crea emergenze nuove che posssono mettere a rischio il percorso verso la sostenibilità del nostro Paese – è uno dei temi cardine affrontati durante la Tavola rotonda, «ci deve fare riflettere maggiormente rispetto alla necessità di fare scelte coraggiose per il futuro, la guerra ha creato situazioni nuove che possono mettere in crisi la nostra economia» conclude il vice presidente di UIR.
«Celebriamo oggi un evento di portata nazionale» – spiega Matteo Gasparato presidente UIR, (VIDEO INTERVISTA) sentito da Corriere marittimo – «la presentazione della ricerca fatta con Nomisma, mette al centro la transizione ecologica, il tema di questi giorni. Vogliamo celebrare l’importanza del sistema logistico, anche in questo periodo, lo si sta dimostrando come investire su infrastrutture logistiche sia di primaria importanza».
«Gli interporti sono stati necessari e fondamentali nel periodo della pandemia e oggi siamo al servizio del Paese. anche per recapitare beni primari, alle popolazioni, che ne hanno necessità. Proprio oggi parte un treno dall’interporto di Prato, arriva all’interporto di Verona, passa per quello di Cervignano e infine arriverà in Polonia portando i beni di primaria necessità alle popolazione che oggi ne hanno bisogno».
Non in ultimo il presidente di UIR sottolinea l’importanza di una riforma normativa per il settore: «Le richieste alla politica espresse sono, più che le risorse economiche che peraltro servono, ma di una riforma della legge quadro degli interporti che ci possa permettere di svecchiare una legge che ormai ha superato i 30 anni». Richiesta che UIR ha rivolto dal palco di Padova al ministro Giovannini che ha accolto, impegnandosi ad un alscolto
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