Roma, «Una delle azioni principali della UIR – ha dichiarato Matteo Gasparato, presidente UIR (associazione nazionale dei soggetti gestori delle infrastrutture logistiche italiane) – sarà, nei prossimi mesi, il completamento del percorso legislativo della Riforma della “Legge 4 agosto 1990, n. 240”. Attualmente è in discussione una proposta di legge che recepisce in maniera puntuale le nostre aspettative e ci auguriamo che non venga stravolto l’impianto lungo l’iter parlamentare».
Questo il programma annunciato da Matteo Gasparato, presidente dell’Interporto “Quadrante Europa” di Verona, riconfermato all’unanimità e per la terza volta alla guida della UIR (Unione Interporti Riuniti) per il prossimo triennio. Affiancheranno Gasparato nel ruolo di vicepresidenti nominati: Rocco Nastasi (Interporto di Livorno), vicario, Giancarlo Cangiano (Interporto Sud Europa) e Claudio Ricci (Interporto Campano).
«Il punto di partenza della UIR, per il prossimo triennio, – ha affermato il presidente – è ovviamente costituito dalle attività svolte negli ultimi anni di presidenza, a partire dalle interlocuzioni con il MIT, con il ministro De Micheli ed in particolare con il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Salvatore Margiotta, con i quali sono in essere tavoli per il rilancio del trasporto ferroviario e dell’intermodalità. E poi – ha aggiunto – la rinnovata sinergia con UIRNET che ha dato avvio alla creazione di una cabina di regia, alla cui guida è stato nominato Zeno D’Agostino, che avrà il compito di coadiuvare e supportare il Consiglio di Amministrazione di UIRNet stesso nelle attività di elaborazione e nella realizzazione del nuovo Progetto di Piattaforma Logistica Digitale Nazionale, con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria del trasporto».
«Riteniamo – ha sottolineato Gasparato – che il sistema degli interporti italiani debba rivestire un ruolo strategico per lo sviluppo del comparto logistico e del sistema industriale italiano; lo ha mostrato in questo periodo di emergenza sanitaria, dimostrando di essere essenziale e organizzato. Gli interporti italiani devono essere riconsiderati delle infrastrutture strategiche per il Paese, e per questo sarà necessario che venga garantita la loro funzione di infrastrutture di interesse pubblico».
Tra gli obiettivi per il prossimo triennio: la semplificazione amministrativa e fiscale per le società di gestione interportuale, la crescita dell’intermodalità nazionale mediante lo sviluppo di efficienti collegamenti tra interporti e porti italiani.
Unione Interporti Riuniti, che è ad oggi composta da 24 siti logistici, opera per promuovere e sviluppare l’intermodalità nel trasporto e nella logistica. Pur potendo esprimere ancora notevoli potenzialità, la rete interportuale rappresenta oggi in Italia circa il 40 % del valore aggiunto rispetto a quello attivato da tutte reti nazionali della logistica, compreso il mare. Complessivamente la Rete nazionale degli interporti dispone di circa 43 milioni di mq di aree, di cui 32 milioni mq di servizi logistici, 3 milioni di mq di terminal e 5 milioni di mq di magazzini, negli interporti italiani operano 1.200 aziende di trasporto con oltre 20.000 addetti, circa 65 milioni sono le tonnellate di merci movimentate con 50.000 treni e 25.000 mezzi pesanti partiti/arrivati nel 2019.